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Emberiza hortulana - Ortolano

Page history last edited by chiara11 12 years, 11 months ago

 

Regno

Animalia

Phylum

Chordata

Classe

Aves

Ordine

Passeriformes

Sottordine

Oscines

Famiglia 

Emberizidae

Genere 

Emberiza

Specie 

Emberiza hortulana

 

 

 

 

 

 Nome comune

  • Ortolano (Italia) 
  • Ortolan Bunting (Inghilterra). 
  • Bruant ortolan (Francia)
  • Ortolan (Germania)
  • Escribano hortelano (Spagna)

  • Etimologia: degli orti (anche se non si trova negli orti e nei giardini); «hortulana» da «hortulus» = orticello, diminutivo di «hortus» (=orto)

  • Emberiza hortulana: nomenclatura binomiale di Linneo, compare per la prima volta nell'edizione del 1758 di Systema Naturae. Non ha sottospecie, è monotipica.
  • Nomi dialettali: Terairòla, Nottuàn, Liàbru, Trasòla, Ortolà, Tirabùs, Ortlaèn, Verdolìsa Filafüs, Ourtlàn, Ourtolàn, Viazùl, Duradì, Ortràn, Giuradìf, Zippo, Nuttuàn (Italia settentrionale); Zigolo, Verzània, Ortolàro (Italia centrale); Muziatùre (Italia meridionale); Ortulànu, Jardinàru (Sicilia).  
  • La famiglia degli Emberizidi è considerata a se stante dopo il 1977 quando, dopo una revisione sistematica fu separata da Parulidi, Traupidi, Fringillidi ed Itteridi. Fu successivamente divisa dai Cardinalini, che erano una loro sottospecie fino al 1990. Le specie menzionate hanno tutte affinità alimentari di notevole importanza con gli Emberizidi (sono, come loro, granivori). Gli Emberizidi sono più comunemente chiamati Zigoli.

 

 

 Distribuzione  e habitat

 

 

COLLOCAZIONE GEOGRAFICA


La specie Emberiza hortulana ricopre la ecozona paleartica, è diffusa quindi, in Europa, Asia nord Himalaiana e Africa settentrionale. In Europa il suo areale va dai 66° di Latitudine Nord al bacino del mediterraneo, approssimativamente è compreso nell'area interessata dall'isoterma di Luglio dei 15/30°; non è presente come nidificante, nelle Isole Britanniche, Islanda ed altre isole mediterranee, salvo rare eccezioni.
L'Ortolano è noto come specie migratoria transahariana, ciò significa che nella stagione invernale a partire dal periodo compreso tra la fine di Agosto e metà settembre si trova in Africa subsahariana e in India dove si sposta per lo svernamento. Nella stagione più calda invece si può localizzare in Europa, e nelle regioni dell'emisfero boreale isotermiche, come Africa settentrionale e Asia minore dove arriva generalmente nel mese di Maggio.
In Italia si comporta da estivante, ed è anche uno svernante irregolare per quanto riguarda questa regione, dove raramente si trovano esemplari che trascorrono anche l'inverno, come si è in verificato in Sicilia.
La specie si riproduce irregolarmente tra le regioni del Nord e del Centro Italia dove compare fino al Molise ed alla Campania settentrionale. Si hanno invece sporadiche e limitate presenze nelle località montane più adatte della Basilicata e Calabria occidentali.

Le zone europee maggiormente interessate dalla presenza dell'Ortolano sono: Bulgaria con 10.000-10.000 esemplari, Finlandia 150.000-200.000, Francia 10.000-23.000 Grecia 20.000-30.000, Polonia 60.000-120.000 recentemente molto numeroso come nel secolo scorso (Tomialoic', 1990), Svezia 25.000-100.000 Turchia 1.000.000-10.000.000 Russia 10.000-100.000, Spagna 200.000-225.000.

 

         

Distribuzione dell'Ortolano in Italia                                                                                                                       Distribuzione in Europa: il tratteggio più o meno spaziato indica la maggiore o minore presenza delle coppie nidificanti

HABITAT

 

Gli ortolani amano le pianure, anche moderatamente rocciose, e zone aperte con eventuali presenze di boschetti e tratti cespugliati.
Il suo habitat è piuttosto vasto in quanto ricopre anche i depositi alluvionali, gole, burroni e pendii ripidi.
Inoltre frequenta, le aree coltivate dall'uomo, tranne quelle caratterizzate da agricoltura intensiva.
Predilige, dunque, ambienti caldi e asciutti e sui rilievi montuosi si stabilisce preferenzialmente nel versante meridionale. Occupa infatti una fascia altitudinale molto vasta: dal livello del mare, fino ai 2000 m s.l.m.
Costruisce nidi e si alimenta sul terreno (talvolta preferendo il riparo della vegetazione), ma lo si trova canticchiare anche su rocce, arbusti e talvolta sulle sommità degli alberi (vedi immagine).
È in forte declino come nidificante a causa della pressione venatoria (nel sud Italia) e dell'intensificazione dell'agricoltura che elimina le zone incolte come boschetti e siepi (nel nord Italia); non è stata accertata, invece, la diminuzione del successo riproduttivo.

 

 

 

Esemplare in osservazione su un ramo avvolto dalla vegetazione

 

 

 

 Morfologia  e anatomia

  • Dimensioni piccole, dai 15 ai 17 cm di lunghezza per un peso di circa 25 grammi.
  • Le ali misurano 8,3 - 8,6cm e ha un'apertura alare di 24 – 27cm. Questi uccelli hanno 9 ali remiganti primarie, la decima è poco sviluppata e difficilmente distinguibile dalle copritrici primarie.
  • Presenta le caratteristiche tipiche di tutti gli Zigoli quali: breve becco conico (9-13 mm), coda (6,5 cm) intaccata leggermente a “V” nella parte terminale.
  • Ha testa e alto petto verde oliva con gola, anello perioftalmico (anello palpebrale) e mustacchi giallastri mentre il becco è rosato.
  • La parte superiore è bruna variamente sfumata con striature nerastre, il groppone e la parte della sopraccoda sono di colore bruno giallastro striato di bruno. Il timoniere, invece appare bruno nero con le piume centrali bordate di castano ed il paio esterno parzialmente marginato di bianco. La parte inferiore si distingue per un castano rossiccio e zone ascellari giallo pallido. Si distingue dagli altri Zigoli per le parti inferiori fulvo-rosate e la gola gialla.

  • Gli uccelli immaturi invece mancano delle tonalità verdastre; parti superiori castano rossiccio con diffuse striature bruno nerastre. Inferiormente si osservano: gola e petto bruno giallastro striato di nerastro; restanti parti inferiori bianco-sporco soffuso di rossiccio; fianchi striati. Becco bruno rosato, conico ed appuntito con “dente palatale” poco accentuato. Zampe bruno rosato, sottili e munite di unghiette alquanto ricurve.

 

 

DIMORFISMO SESSUALE

 

  • La femmina adulta ha le parti superiori più brunastre e scarso o nullo verde su capo. Inoltre, il verde manca anche sul collo ed alto petto, che sono striati di bruno nerastro. Parti inferiori da bruno caldo a castano rossiccio sbiadito con striature bruno nerastre.


               Maschio adulto                                                                                                                                                                         Femmina adulta

 

 

 Biologia

 

COMPORTAMENTO

 

  • L'indole dell'Ortolano è prettamente tranquilla e schiva. L'uccello si manifesta solamente con il canto (del maschio) durante il periodo riproduttivo e successivamente è difficile l'individuazione in quanto si rifugia nella vegetazione. Si differenzia dagli altri Zigoli per il fatto di avere una tolleranza verso gli altri membri dei branchetti nel quale si riunisce, e verso i quali evita contese frequenti nelle altre specie della sua famiglia.

  • Si adatta piuttosto bene alla cattività sebbene nei primi tempi, il suo comportamento diventi irrequieto, fatto che non gli impedisce di mangiare moltissimo. La maggior parte degli Ortolani ingabbiati, tendono ad ingrassare fortemente indipendentemente dalle dimensioni dell'aviario che li ospita. Si è verificato che, ad eccezione dei casi in cui questo “ingrassamento” sia favorito con ogni mezzo per scopi alimentari, nei restanti gli allevatori cercavano di escogitare diete atte ad evitare l'eccessiva pinguedine dei loro ospiti. Queste preoccupazioni fanno ormai parte di un passato remoto in quanto, salvo casi del tutto particolari, la vigente legislazione vieta la cattura, l'uccisione e la detenzione di questa specie.

  • Come per molti altri uccelli, il canto dell'Ortolano presenta varianti geografiche («dialetti») anche all'interno della popolazione di una stessa Nazione.

                                                Un esemplare di Ortolano avvicinato dall'uomo.

ALIMENTAZIONE

 

  • L'alimentazione dell'Ortolano è simile a quella delle specie alle quali era accorpato prima delle diverse opere di classificazione. Gli Zigoli, come i Cardinalini e altri, sono infatti granivori. Tuttavia, a differenza degli altri passeriformi citati, questa specie è molto più selettiva riguardo ai semi con cui si nutrono, prediligendo quelli delle piante monocotiledoni. L'uccello sguscia i semi con l'aiuto della lingua e dei muscoli mascellari. La dieta è integrata da bacche e insetti (come altri piccoli invertebrati) con i quali viene maggiormente nutrita la prole appena nata.

 

RIPRODUZIONE

 

 

La migrazione dell'Ortolano avviene nel periodo di riproduzione. Esso infatti, spostatosi in Europa nella stagione calda, nidifica da Maggio a Luglio. Il nido viene costruito dalla femmina, e il maschio si limita ad osservarla e seguirla. L'ubicazione è varia, dipendendo dall'habitat scelto per riprodursi. Nel terreno spoglio, il nido viene costruito in piccole depressioni, che poi verranno ricoperte con erbe secche, mentre all'interno si trovano imbottiture di era e crini vegetali. Invece nei terreni coltivati, viene costruito ai piedi di piante che offrono riparo. L'Ortolano in ogni caso, rispetto agli zigoli (al quale è molto simile) ha una difesa più blanda del territorio, ciò rispecchia la sua natura tranquilla e pacifica.

 

 

 

 

Ortolano maschio con la prole

 

  • Le uova vengono deposte in un numero che varia da 4 a 6 e vengono covate dalla sola femmina per un periodo di 14-15 giorni; esse si presentano di colore bianco-bluastro o rosate con macchie rotonde e striature nerastre, hanno dimensioni di 19x14,7mm. Generalmente ci sono due covate.

                                                                                                                                                                                                                              Uovo di Ortolano
MIGRAZIONE                                                  

 

 Come detto precedentemente, l'Ortolano è un migratore transahariano in quanto sverna nell'Africa sub-sahariana ad una latitudine compresa soprattutto tra i 5° ed i 10° N. Comincia gli spostamenti verso le regioni più calde alla fine del mese di Agosto e all'inizio di Settembre. La maggior parte degli avvistamenti di uccelli in svernamento riguardano le aree dell'Africa occidentale ed orientale. Piccole quote di uccelli svernanti sono state rinvenute anche in Arabia meridionale e l'Italia meridionale (Sicilia). Altri esemplari svernano poi nell'Asia sud-occidentale, trovandosi nel periodo riproduttivo in Asia Minore e Siberia Meridionale.

 

  • La maggior parte degli individui parte per nidificare, nel mese di Maggio ma altri arrivano nelle regioni più miti anche alla fine di Aprile. Queste regioni sono principalmente rappresentate da Europa, siberia meridionale e africa settentrionale; è degno di nota il fatto che l'Ortolano talune volte si spinga fino al circolo polare artico.
  • L'esodo emigratorio avviene in piccoli gruppi generalmente composti da poche unità fino a circa una decina o isolatamente, sia nelle ore crepuscolari che in quelle diurne con una netta preferenza per le prime ore del giorno; col sole cocente lo spostamento si ferma. Il viaggio verso i luoghi di svernamento viene talvolta compiuto in unione ai Prispoloni conservando però una netta distinzione specifica attraverso gruppi omogenei.

 

  • Ha un volo agile ed elaborato negli spostamenti su corte distanze; sostenuto e leggermente ondulato sui percorsi più lunghi.

 

  La cartina evidenzia gli spostamenti nella

          stagione estiva e invernale

 

 

 

 Curiosità

  • Il canto dolce e malinconico dell’Ortolano è oggetto di vari studi, bensì non è noto a tal punto che è stato ripreso da Beethoven nella Quinta Sinfonia che comincia con il motivo canoro, composto da 3 note aventi la stessa altezza e la quarta che corrisponde ad un intervallo di terza maggiore discendente. Viene onomatopeicamente descritto in vari modi: tri-tri-tri-ürrr; ecc.

 

 

 

I video mettono a confronto il canto di un Ortolano con l'inizio della celebre V° Sinfonia di Beethoven. Con le dovute differenze si può notare una certa analogia nel ritmo e l'altezza delle note iniziali.

 

 Avvistamenti

 

Sebbene la specie sia di natura schiva e rara sono stati documentati diversi avvistamenti.

  • Sono stati estratti due esemplari maschi il 23 e il 24 aprile 2006 da una rete per inanellamento posta sul territorio bresciano dall'Osservatorio ornitologico FEIN. Lo stesso osservatorio fa notare la rarità di questa specie e la sua delicata situazione.
  • E' stato avvistato un esemplare maschio in libertà, posato sul ramo di un albero il giorno 23 Maggio 2005 in Valle Versa, provincia di Asti.
  • Viene visto un esemplare il 26 aprile 2008 nel Parco Nazionale dello Stelvio nella parte del settore lombardo, in Alta Valtellina (SO)
  • Esemplari singoli vengono contattati il 5 Maggio 2000 e il 4 Luglio dello stesso anno nella zona del Monte Labbro (GR), dalla zona di Poggio le Vortunaie giunge la segnalazione di un esemplare in canto il 5 Luglio 2000.

 

La specie, nonostante i pochi avvistamenti non viene considerata a rischio (infatti la lista rossa italiana LIPU&WWF 1999 lo classifica come tale). Essa ha una gamma estremamente ampia, e quindi non di avvicina alla soglia di rischio in virtù del criterio dimensione gamma (estensione dell'area frequentata <20.000 kmq combinato con un declino o fluttuante dimensione del range, in misura habitat/qualità. Nonostante il fatto che l'andamento della popolazione sembra essere in calo, il declino non si crede di essere sufficientemente rapido per avvicinarsi alla soglia di rischio in virtù del criterio andamento della popolazione (diminuzione> 30% in dieci anni o tre generazioni). La dimensione della popolazione è molto grande, e quindi non si avvicina alla soglia di rischio in virtù del criterio dimensioni della popolazione (<10.000 individui maturi con un continuo calo stimato> 10% in dieci anni o tre generazioni, o con una struttura di popolazione specificata). Per questi motivi la specie viene valutata come a basso rischio di estinzione.

 

 

 

 Progetti e Iniziative

  • La più importante protezione è offerta dalla Direttiva 79/409/CEE del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici (Unione europea). Essa stabilisce che gli stati si impegnano a mantenere un livello della popolazione che corrisponda alle esigenze ecologiche; la protezione degli habitat, dei nidi e il ripristino dei biotopi distrutti; vieta l'uccisione e la cattura, l'asportazione dei nidi, la raccolta delle uova e il disturbo degli esemplari nel periodo riproduttivo; impedisce la vendita, il trasporto per la vendita e l'offerta in vendita di uccelli vivi e morti; etc.
  • In Francia a causa del bracconaggio la LPO (Lega Protezione Uccelli) si è attivata per proteggere l'Ortolano, che veniva cacciato da un po' più di mille persone nel Landes per farne un piatto tradizionale servito in alcuni ristoranti complici di questo crimine. La Francia prima del 1999 non proteggeva l'Ortolano in quanto non era classificato fra le specie di uccelli protette. 

 

 

 Links e riferimenti bibliografici

 


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