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Il canto del cuculo
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last edited
by Urechie Vasile 12 years, 10 months ago
Famiglia
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Cuculidae
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Genere
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Cuculus
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Specie
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Cuculus Canorus
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Nome comune
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Il cuculo prende il nome dal suo grido inconfondibile con cui annuncia il suo arrivo in primavera. In realtà, solo il maschio lo emette, mentre la femmina ha una lunga nota gorgogliante. Questo volatile è infatti un gran chiacchierone: il maschio, una volta stabilitosi in un certo territorio, trascorre, ore e ore a ripetere incessantemente il suo cu-cù (da cui anche il nome). Un nome onomatopeico, dovuto al suo richiamo, e ripreso come tale in svariate lingue (cuckoo in inglese, coucou in francese, cuco in spagnolo etc.).
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Distribuzione e habitat
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Il cuculo e diffuso su tutto il globo: Europa, Africa meridionale, Asia, Nord America e Australia; l’unica eccezione è rappresentata dalle zone artiche. Sono generalmente uccelli di passo sulle isole dell'Oceano Indiano e dell'Atlantico. Nel nostro continente sono presenti più di un milione di esemplari sparsi su tutto il territorio: vivono solitari all’infuori del periodo degli amori, frequentano alberi, siepi, macchie, brughiere, boschi aperti, fattorie e zone umide.
Gli habitat appropriati per i cuculi sono quelli dove si trovano fonti di cibo e luoghi in cui nidificare. Nel caso delle specie parassite di nidiata, l'habitat idoneo è anche quello delle specie ospiti.
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Morfologia e anatomia
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Ha una lunghezza di circa 30-35 cm e pesa 70-160 g, con una coda lunga e ali appuntite ed affilate. Il suo piumaggio è
caratterizzato sulla parte superiore da una gradazione grigio-blu, mentre testa, petto e le parti inferiori sono bianche a
verghe scure; con un lungo becco a punta nera e potenti zampe zigodattili (due dita avanti e due dietro).
Ha un volo diritto con rapide battute; prima di posarsi, su alberi e rocce, plana: in volo, qualche volta viene confuso con
lo Sparviero. Il cuculo è estremamente specializzato nella caccia aerea; il suo volo leggero e agile ed il becco ampio e ben
adattato lo rendono abilissimo nella cattura di piccoli insetti(si alimentano di numerose specie di insetti, molti bruchi pelosi
scartati da altri uccelli, nonché ragni, molluschi, vermi e qualche vegetale).
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Biologia
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I cuculi hanno una strategia riproduttiva molto particolare: non costruiscono il loro nido, ma depositano le uova nei nidi di altere specie di uccelli durante il periodo che va da luglio
a maggio. La femmina specializzata nel copiare il colore dell'uovo di altre specie, lo rende
irriconoscibile agli occhi dei genitori addottivi. Schiudendosi dopo due settimane, i giovani
cuculi nascono contemporaneamente o addirittura prima dei compagni di nido; e con un
impulsivo istintivo i nuovi nati spingono fuori dal nido le uova o la prole dei parassitati,
sbarazzandosi in tal modo dei concorrenti e rimanendo unici padroni del nido.
Non avendo la responsabilità dei piccoli, i genitori cuculi possono tornare in Africa in tarda
estate, molto prima che la prole sia prona a partire. I giovani, pur senza una guida, istintivamente
sono capaci di migrare da soli, senza neanche un adulto che gli mostri la strada verso la meta.
Tale comportamento, viene giustificato da Charles Darwin, come una strategia usata dalla
specie in questione per assicurarsi la continuità della specie, senza dispendio delle cure parentali.
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Curiosità
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Capita spesso, mentre si parla di persone anziane o di cose vecchie, smesse o in cattivo stato di dire: "Vecchio come il cuculo". Questo modo proverbiale è probabilmente legato alla convinzione, molto diffusa nelle campagne, che il cuculo viva un numero incalcolabile di anni. A far credere questo sono le carni dell'uccello, stoppose e coriacee, proprio come quelle di un vecchio animale; la vecchiaia del cuculo è anche all'origine delle presunte capacità divinatorie.
Il suo canto è ritenuto profetico, capace d'indicare la buona e la cattiva sorte. Dal numero dei suoi canti le fanciulle facevano auspici su quanti anni mancavano al matrimonio, e le persone anziane quanti ne mancavano alla morte. A tal proposito, in Romagna, a seconda dei casi, si dice: "Cuculo dalla bella voce, quando mi faro sposa?", oppure, "Cuculo, bel cuculo d'aprile, quanti anni ho prima di morire?". Un'altra tradizione collegata al suo incessante canto, vuole che nel preciso momento nel quale lo si senta per la prima volta, all'inizio della stagione, si debbano avere degli spiccioli in tasca; non averne, infatti, è segno di miseria in arrivo. Se per conoscere il futuro dai cuculi è necessario contare i canti, per essere baciati dalla fortuna è sufficiente vederli da vicino, a condizione che non siano intenti a bere, nel qual caso, sarete inesorabilmente colpiti dalla sfortuna più nera.
L'arrivo del cuculo della migrazione invernale era una data importante, sulla quale, nelle campagne, ci si basava per programmare molte operazioni agricole. A Bologna si diceva che "Quando canta il cuculo, c'è da fare per tutti", cioè iniziano i lavori agricoli. L'arrivo di questo uccello era previsto per i primi giorni d'aprile, e quando tardava ci si preoccupava: "Il due o il tre d'aprile il cuculo ha da venire. L'otto, se non è venuto, o che è morto, o che è cotto".
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Avvistamenti
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Poche sono le specie di uccelli così famigliari e amate come lo sono i cuculi. Da millenni il cuculo ha legato la propria esistenza a quella dell'uomo diventando parte inseparabile del paesaggio e della cultura umana. Il cuculo, è poi, un emblema della migrazione, uno dei fenomeni naturali più affascinanti.
Come molti uccelli legati al paesaggio agricolo tradizionale, il cuculo ha risentito fortemente delle modifiche ambientali seguite alla diffusione della moderna agricoltura intensiva. Uno studio di BirdLife International ha stimato che la popolazione europea di questa specie si sia ridotta del 37% tra il
1970 ed il 1990. Le cause di declino sono molteplici. L'intensificazione dell'agricoltura ha eliminato buona parte delle siepi, dei boschi e delle brughiere
che fornivano ai cuculi i terreni di caccia preferiti; il massiccio uso di pesticidi colpisce i cuculi sia direttamente che attraverso gli insetti di cui si nutrono. Altre minacce, quale la desertificazione colpisce le i cuculi anche nei loro quartieri di svernamento in Africa.
Con i primi giorni di primavera migliaia di piccoli di volatili iniziano la propria vita in un ambiente a volte poco ospitale, e in moltissimi casi le prime difficoltà che incontrano rischiano anche di essere le ultime. Allo scopo di fronteggiare questa emergenza e di dare una speranza in più ad una vita nata libera in un ambiente non sempre adatto, diverse associazioni in difesa degli animali lottano per restituire a queste creature il loro habitat naturale. In Italia, le regioni più amiche del cuculo, in questo senso del termine, sono: Lombardia, Piemonte, Molise, Calabria e Basilicata.
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Progetti e Iniziative
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Tra le foreste ombrose e lungo sentieri eclissati, si nasconde ancora una verità antica; un dolce canto, velato dal fruscio degli alberi. Esso ci rivela che la Terra è la culla della vita e la Natura Selvaggia è la mano che dondola la culla all'infinito. Chi ama avventurarsi all'interno di questi luoghi, riconosce ogni minimo rumore, i singoli richiami: fra i quali si distingue vigoroso il verso del cuculo, ripreso dai cantari scout, come “Sentiam nella foresta il cuculo cantare”.
Sentiam nella foresta il cuculo cantare
ai piedi di una quercia
lo stiamo ad ascoltare. Cu cu cu cu...
La notte è tenebrosa
non c'è chiaror lunare;
sentiam nel fitto bosco
i lupi ad ulular. Au Au Au Au...
Dalle lontane steppe
sentiamo fin quaggiù
rispondere alle renne
gli allegri caribù. Baù baù baù baù...
Udiam nella foresta il cuculo cantar,
ai piedi di una quercia lo stiamo ad ascoltar,
cu cu, cu cu, cu cu, cu cu...
La notte tenebrosa
non c'è chiaror lunar.
Sentiam nel fitto bosco
i lupi ad ulular,
Ahu, ahu, ahu, ahu, ahu...
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Links e riferimenti bibliografici
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Il canto del cuculo
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Comments (2)
aboh said
at 12:59 pm on Apr 25, 2011
wow!
Urechie Vasile said
at 4:13 pm on May 1, 2011
??? E' un wow positivo o negativo? Accetto suggerimenti di qualsiasi tipo. XD.
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