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Salisburia adiantifolia

Page history last edited by Dow Osage 8 years, 8 months ago

 

 

 

 

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Ginkgophyta

Classe

Ginkgoopsida

Ordine

Ginkgoales

Famiglia 

Ginkgoaceae 

Genere 

Ginkgo

Specie 

G. biloba

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 Nome comune

  • Il Salisburia adiantifolia (Smith - 1797);
  • Pterophyllus salisburiensis (Nelson - 1866);
  • Gikgo Biloba (Trascrizione cinese di Ginkyo, effettuata dal botanico Kampfer, primo identificatore della pianta. Ginkyo significherebbe "albicocca d'argento" o "albicocca d'oro", mentre altre traduzioni affermano che stia per "piedi di papera", per le caratteristiche delle foglie. La denominazione Biloba, assegnata da Linneo, deriva da "bis" e "lobus" che fanno riferimento alla divisione delle foglie in due lobi. "Ginkgo Biloba" non è altro che una denominazione volgare);
  • Albero di Capelvenere (Altra denominazione volgare).
  • Weblocal (Hospedagem de sites)
  • Altre lingue: 
    _English Ginkgo: Tree or Maidenhair Tree
    _日本語: イチョウ 
    _Polski: Miłorząb dwuklapowy
    Русский: Гинкго
    _中文(简体):  银杏
    _中文(繁體):  銀杏 
 

 

 Distribuzione 

  • Il Ginkgo è un albero antichissimo, risalente a più di 250 milioni di anni fa' e ritenuto estinto per secoli: lo si conosceva solamente grazie ai suoi fossili, situati in gran parte dell'emisfero boreale. 
  • Attualmente il Ginkgo è una pianta ornamentale presente in molti giardini e parchi naturali dell'emisfero Nord.
  • Recentemente sono state scoperte due stazioni relitte nella provincia di Zhejiang, nella Cina orientale, che potrebbero essere di formazione spontanea. Questa affermazione non è accettata da tutti gli scienziati poiché in tempi antichi i monaci cinesi usavano coltivare questo tipo di piante.
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  Storia 

  • Il Ginkgo è un fossile vivente poiché è l'ultimo esemplare in vita del suo Ordine e si hanno suoi fossili risalenti a 250 milioni di anni fà: fino al XVII secolo esso era conosciuto e studiato solo grazie ad essi, e per questo venne ritenuto estinto.
    Proprio in quel secolo venne però visto da Kaempfer in Giappone. Il Ginkgo è quindi stato importato dalla Cina, che è il suo paese natale, ed inserito nei giardini e parchi di famiglie nobili europee nel corso del XVIII secolo, per la sua maestosità e bellezza. Attualmente ne esistono pochi esemplari escludendo due stazioni relitte, come già detto nel paragrafo precedente, situate in Cina orientale.

 

 Morfologia 

  • Qui verranno descritte le varie parti di questa pianta.
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    Portamento 
    Il Ginkgo è una pianta arborea gimnosperma che può raggiungere l'altezza di 40 m, con una larghezza della chioma attorno i 9 m. I rami principali, detti macroblasti, in età giovanile sono sparsi ma già situati solitamente ad un'angolazione di 45° rispetto il tronco e possiedono già dei rametti più corti, detti brachiblasti che generano le foglie. Al raggiungimento dell'età adulta i macroblasti e i brachiblasti si infittiscono e inizia la produzione di strutture riproduttive. 

    Radici 
    Spesse e possenti sono difficili da attaccare per i batteri, e molto resistenti sia al freddo che al caldo (Il Ginkgo può resistere ad un'escursione termica compresa tra -35°/40° e +35°/40° Celsius. Inoltre le radici, come tali, servono a assorbire sali minerali e linfa grezza dal terreno, anche se questo tipo di pianta resiste molto anche in carenza d'acqua. Nel primo anno di vita della pianta la radice principale è molto più grande del fusto, e continuerà ad inspessirsi nel corso della sua crescita, fino alla maturazione. 

    Fusto e Corteccia
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    (Il Ginkgo è l'albero a sinistra) 
    Negli esemplari più giovani il fusto può generare vari rami ma il loro numero e la loro direzione è puramente casuale anche se in genere essi crescono rivolti a 45° rispetto il fusto. può capitare che altri si dirigono verso l'alto ma, con l'aumento dell'età della pianta, essi tendono ad avere una conformità comune, e vari esemplari, seppur diversi in fase di crescita, tenderanno ad essere simili.
    La corteccia negli esemplari giovani ha un colore che può variare nelle varie tonalità di grigio fino a raggiungere un colore marrone scuro in età adulta.
    Il legno è giallo.

    Rami
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    I rami, generati in età giovanile, sono molto piccoli rispetto a quanto ci si possa aspettare avendo osservato precedentemente un'esemplare già in età adulta. Essi crescono in posizioni e modi molto variabili e distinti come già detto nel paragrafo riguardante il fusto, per poi raggiungere una conformità in età adulta.

    Foglie 
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    Anche se il Ginkgo è una gimnosperma, le sue foglie presentano varie caratteristiche delle foglie delle angiosperme. In primis hanno una forma "a ventaglio" detta labelliforme e leggermente bilobata, e non aghiformi come si possa pensare. La loro lunghezza può variare dai 5 agli 8 cm, ma la loro forma varia a seconda dell'età ma soprattutto della posizione: quelle dei brachiblasti sono ondulate e hanno un margine interno, mentre quelle dei macroblasti sono bilobate. Le foglie del ginkgo in autunno cadono, come quelle di una qualsiasi angiosperma, mostrando però prima una gradevole colorazione partendo dal verde chiaro dell'estate fino a raggiungere un colore aureo prima della caduta. 
    Dalle foglie si ottiene inoltre un'estratto: comunemente detto "ginko" che ha molte proprietà benefiche.

    Frutti
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    Le gimnosperme non hanno dei veri e propri fiori, ma producono delle strutture definite strobili o coni che permetto la riproduzione della pianta in primavera. Il Ginkgo è una pianta detta dioica, cioé alcuni esemplari possiedono solo le strutture riproduttive maschili e altri solo le strutture femminili (i fiori vengono detti monoiclini proprio per questo), e la riproduzione avviene grazie al vento che trasporta il polline e quindi è detta anemofila. Il tempo che separa la fioritura dalla fecondazione può durare alcuni mesi, poiché la fecondazione avviene solo ed esclusivamente all'inizio dell'autunno, e quindi dalla pianta di sesso femminile vengono prodotti dei semi, che hanno una lunghezza media di 2 cm, e di odore decisamente sgradevole poiché in essi avviene una produzione di acidi carbossilici, tra cui vi è l'acido butirrico. L'embrione è contenuto in una parte legnosa all'interno del seme e la sua germinazione è epigea.

 

 

 

 

 Ecologia 

 
  • Il Ginkgo predilige un terreno acido, cioè con un PH abbastanza elevato, ma può adattarsi benissimo anche in terreni che non lo sono. E' consigliato crescere questa pianta in penombra. 
  • Ecco le quantità in Kg di terreno, e tipo, per una crescita ideale per questa pianta a seconda del clima:

    Clima Torba  Sabbia  Terriccio  Pomice  Corteccia  Sostanza Organica 
    Continentale 
    Mediterraneo 
    Alpino 

     

     
 

 

 Fenologia 

  • Il Ginkgo, come già detto non ha una fioritura, ma se si vuole considerare la produzione di organi riproduttivi come essa, allora i mesi della fioritura della pianta sono quelli colorati in verde nella tabella sottostante. Questa specie di fioritura non avviene prima dei 40 anni di vita della pianta, ma inizia in primavera e si conclude con l'impollinazione in autunno.

 

 Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov

Dic

 

 

 

 Coltivazione 

  • Qui verranno descritti i metodi di coltivazione di questa pianta secolare. 
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    Annaffiatura 
    Il Ginkgo non necessita di molta acqua: nel periodo invernale si consiglia di bagnarlo sporadicamente, all'incirca 1 o 2 volte al mese, mentre in estate ne bastano 2 o massimo 3. 
    Si consiglia di annaffiare solo gli esemplari giovani poiché gli adulti si accontentano delle piogge e, tra un'annaffiatura e l'altra, bisogna aspettare che il terreno sia secco.

    Concimazione 
    La concimazione và effettuata ogni due o tre anni, utilizzando humus o stallattico maturo mischiato con fertilizzanti, nei mesi di marzo e aprile, oppure a settembre ed ottobre. 

    Trattamento 
    Il Ginkgo è un albero colpito da afidi e malattie fungine, quindi è consigliato utilizzare insetticidi a largo spettro.

    Potatura
    Il Ginkgo non ama potature pesanti, ma per l'estetica, si può ricorrere ad esse per eliminare i rami degli esemplari più giovani che stonano nel complesso. 

 

 

 L'estratto di Ginko

  • Le foglie del Ginkgo contengono molti principi attivi:
    Flavonoidi : mono, diglicosidi e triglicosidi ed esteri dell'acido cumarico 
    Biflavonoidi non glicosidici, catechine  eproantocianidine
    Derivati terpenici : lattoni diterpedici (ginkgolide A, B, C, M, J), lattone sesquiterpenico (bilobalide)

    Essi possono essere trovati in medicinali appositi per migliorare la salute del'uomo, i suoi effetti sono sintetizzati nel dire che possono migliorare la circolazione del sangue, infatti ne aumentano la fluidità, il suo circolo e sono degli antiossidanti che hanno una azione vasculoprotettiva.

    Questo estratto può quindi essere usato per cercare di curare le seguenti malattie dell'organismo umano:
    Insufficienza vascolare arteriosa, poiché migliora la circolazione a livello celebrare, cardiaco e periferico. Può inoltre migliorare la memoria delle attività recenti.
    Disregolazione del tono vasale e vasculopatie venose, il Ginkgo, nella malattia di Raynaud, riduce la frequenza degli spasmi arteriosi seguiti da vasodilatazione.
    Attività antiossidanti ed antiradicaliche, patologie bronchiali, poiché inibisce la perossidazione lipidica a livello delle membrane, interagendo con le specie reattive dell'ossigeno, dette ROS.

 

 Avvistamenti

  • Il Ginkgo è un fossile vivente ed è una specie a rischio di estinzione, quindi attualmente lo si può trovare in molti parchi italiani, tra cui l'ortobotanico di Pavia, nel giardino di Villa Paolucci-Merlini, in provincia di Cesena e un'altro esemplare può essere trovato nel Parco della Resistenza di Roma. Inoltre sono presenti due insediamenti in Cina, nella provincia di Zhejiang, che potrebbero essere spontanei. 
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 Tutela e Valorizzazione

  • La specie è in pericolo di estinzione. 

 

Avvertenza Curiosità

  • Il Ginkgo veniva già coltivato in tempi antichi dai monaci buddisti cinesi che lo piantavano accanto alle piantine di thè.
  • I suoi semi venivano tostati dalle popolazioni che abitavano la Cina e il Giappone in antichità e mangiati, poiché si credeva già che essi avessero delle proprietà digestive.
  • I medici cinesi lo utilizzavano per curare asma, geloni e tumefazioni causate dal freddo.
  • I guaritori indiani ayurvedici lo associavano alla longevità: secondo loro esso conteneva il segreto dell'elisir di lunga vita!
  • Un albero di Ginkgo era situato nei pressi della centrale di Cernobyl (ad 800 metri) e durante l'esplosione fu pienamente colpito. Nella primavera di quell'anno l'albero fiorì e ancora oggi quell'albero è ancora vivo e produce fiori come se non fosse accaduto nulla.
  • Il Ginkgo venne nominato per la prima volta nella storia nel 2800 A.C.
  • Il Ginkgo venne introdotto in Europa nel 1730.
  • L'estratto di Ginkgo ha mandato in coma una donna malata di Alzaimer e il flumazenil la fece risvegliare e venne indicato come responsabile del coma un'eccesso di GABA. I flavinoidi del Ginkgo sono degli agonisti di questa sostanza. 
  • La combinazione di Ginkgo e di farmaci anticoagulanti deve essere evitata.
  • L'estratto di Ginkgo, come del resto i semi, ha un gusto molto amaro. 
  • L'estratto di Ginkgo è anche una droga e non esistono, in Italia, medicine che sono composte da solo esso, ma viene utilizzato insieme ad altri ingredienti.
  • Si dice che il suo estratto rallenti l'invecchiamento della pelle. 
  • Il Ginkgo può essere coltivato come Bonsai. 
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  • L'unico esemplare di Ginkgo situato nell'orto botanico di Pavia venne colpito da un fulmine una quindicina di anni fà. Il fulmine ruppe la corteccia ma l'albero non morì ed attualmente è ancora vivo. In questa foto si possono vedere le ripercussioni del fulmine sul tronco della pianta: 
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 Links e Riferimenti Bibliografici

 

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