ippocastano


 

Famiglia 

Ippocastanacee

Genere 

Aesculus

Specie 

hippocastanum

 

 

 

  

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NOME COMUNE
Ippocastano (o castagno d'India); comunemente i suoi frutti sono detti "castagne matte" poichè sono velenosi per l'uomo. Sull'origine del nome (ippo, cioè cavallo, e kastanon, cioè castagna) si sono fatte molte ipotesi; secondo alcune fonti i cavalli si nutrirebbero di questi frutti. Notizia falsa, anche se è pur vero che molti animali selvatici ne sono ghiotti, come i cervi. Altre voci affermano che i Turchi erano soliti dare ai cavalli la polvere di queste castagne per guarirli dalla tosse (cioè i cavalli bolsi).

 

ORIGINE E DISTRIBUZIONE  

L'iipocastano è originario dell'Asia occidentale (penisola Balcanica); fu introdotto in Europa nel '500 (la prima apparizione fu a Vienna, nel 1591, ad opera di Charles de l'Ecluse, il direttore dei giardini imperiali, che lo fece conoscere). Da allora si è diffuso velocemente, facendo la sua comparsa nelle ville dei signori di tutta Europa. Ogigiorno è presente in Europa centrale e in Italia è presente in tutte le regioni, con maggiore frequenza al Centro-Nord.

 

 MORFOLOGIA

L'ippocastano è una pianta imponente (può raggiungere i 25 m d' altezza), ma è a crescita lenta; ha una longevità eccezionale, infatti non sono rari ippocastani vecchi di alcuni secoli (in genere può vivere anche per 300-400 anni) ed è caducifoglie. La corteccia degli esemplari giovani si presenta liscia e di colore grigio, poi con l'avanzare dell'età diventa rosso-bruno e si desquama, formando piccole placche; il fusto è eretto e con pochi rami. L'apparato radicale è imponente e si trova abbastanza in superficie. La chioma è folta e regolare, di forma tondeggiante o piramidale, e può arrivare a un diametro di 10 m. Le foglie sono palmate, composte ognuna da 5-7 foglioline; sono picciolate e con margine dentato, di forma obovata-lanceolata e inserite sui rami in modo opposto. Le foglie sono di color verde brillante nella pagina superiore e più pallide in quella inferiore; sono pelose, ma verso il picciolo diventano glabre. I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia piuttosto appariscenti (ognuna contiene fino a 50 fiori), e sono di colore bianco, eccezion fatta per la varietà x carnea che ha fiori rosa molto decorativi e per questo scelta per essere inserita nei giardini. I singoli fiori sono piccoli (misurano 2 cm) e sono ermafroditi. I frutti sono grosse capsule verdi, coriacee, che a maturità si aprono in 3 valve e fanno uscire i semi che sono molto simili alle castagne, acheni dalla forma sferica, di colore bruno-rossiccio e lucidi. Le "castagne matte" non si possono mangiare poiché contengono la saponina, che è tossica; in grado di provocare emolisi (cioè la rottura dei globuli rossi). La maturazione dei frutti avviene nei mesi di settembre-ottobre.

 

ECOLOGIA

 

L'ippocastano si adatta abbastanza bene a tutti i climi; predilige gli ambienti temperati, ma non è raro trovarlo in  montagna, fino ad altitudini di 1500 m. Ama i terreni umidi (teme l'aridità) ma ben drenati , profondi, soffici e fertili. Mal sopporta i terreni argillosi e quelli che contengono gesso; è comunque una specie piuttosto rustica. Questa pianta resiste egregiamente a freddo, neve e vento; è piuttosto sensibile alle gelate primaverili, agli attacchi dei parassiti e all'inquinamento atmosferico. In particolare in questi ultimi anni sono molto frequenti attacchi di un lepidottero minatore fogliare (Cameraria ohridella) segnalata per la prima volta in Macedonia nel 1985. I sintomi dell'attacco sono relativi ad un imbrunimento e disseccamento progressivo delle foglie che compromette, subito dopo la ripresa vegetativa, la capacità fotosintetica dell'albero e la sua valenza ornamentale. La cameraria, infatti, scava delle gallerie nelle foglie (mine). Essa attacca solamente gli ippocastani, soprattutto le varirtà a fiore bianco; sono farfalline lunghe pochi mm, di colore marrone con delle striature bianche. Compaiono verso maggio e le femmine depongono le uova direttamente sulle foglie; questo insetto al Nord Italia compie 4 generazioni all'anno. La cameraria si può combattere raccogliendo tutte le foglie cadute e distruggendole (le crisalidi sfernano nelle foglie); si possono anche fare trattamenti chimici sulla chioma o delle iniezioni al tronco utilizzando prodotti abase di azadiractina. Per stilare un calendario dei trattamenti è opportuno piazzare delle trappole a feromoni per quantificare il livello di infestazione.

 

 

 

FENOLOGIA 

 

L'ippocastano fiorisce in primavera, dopo la comparsa delle foglie. La moltiplicazione avviene per seme, che deve essere messo a dimora in autunno; il vaso deve essere riempito con torba e sabbia in parti uguali. La piantina andrebbe tenuta in vaso alcuni anni, poi messa nel terreno.
 

 

 Gen
Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov

Dic

 

 

 

 

 

USI E CURIOSITA'

L'ippocastano è ampiamente sfruttato nella medicina naturale e in erboristeria per le sue proprietà, note fin dal '500. Gli estratti dei semi di ippocastano servono a combattere l'insufficienza venosa cronica; hanno inoltre proprietà antinfiammatorie, antiedematose, antiessudative. Si possono utilizzare anche le foglie: nella medicina tradizionale esse servono alla preparazione di tisane contro tosse, artrite, flebiti, trombosi, tumefazioni di origine vascolare e reumatismi. La corteccia può essere usata come astringente. L'uso di prodotti derivanti dall'ippocastano è sconsigliato in caso di insufficienza renale o se si stanno assumendo farmaci anticoagulanti. In fitoterapia l'olio essenziale estratto dai semi viene impiegato per trattare ansia, preoccupazione, scarsa concentrazione. Il legno dell'ippocastano è chiaro e poco pregiato, e viene utilizzato solo per piccoli lavori di falegnameria e come combustibile. I semi possono inoltre essere utilizzati come mangime per animali (cavalli e suini; in linea generale non si dovrebbero superare i 2 kg di prodotto al giorno, per evitare intossicazioni, e l'inserimento del nuovo mangime deve essere graduale). I semi sono utilizzati in Inghilterra per un famoso gioco da bambini. Alcune superstizioni popolari raccontano che l'ippocastano fu creato dal diavolo per imitare Dio, che aveva creato il castagno.

AVVISTAMENTI

 

 

L'ippocastano è molto usato come pianta ornamentale, per cui è piuttosto frequente nei giardini sia pubblici che privati e spesso viene impiegata per costituire viali alberati. Frequentemente quelli dedicati ai caduti della Prima Guerra Mondiale sono stati, nei nostri paesi, realizzati mettendo a dimora questa pianta. In selvicoltura non è impiegato per la scarsa qualità del legno, e anche allo stato selvatico è molto raro.

 

TUTELA E VALORIZZAZIONE

Numerosi comuni nel Nord Italia hanno adottato l'ippocastano per costituire il verde pubblico, anche nel lodigiano. Nel 2008 si è conclusa la polemica riguardante il grosso ippocastano in via Aldo Moro  a Como; era stata chiesta la rimozione  dell'albero, ma alla fine la Regione Lombardia ha preferito lasciarlo al suo posto per "salvaguardare le bellezze naturali". L'ippocastano però è stato un pò abbandonato in questi ultimi anni, come albero per il verde pubblico a favore del tiglio, probabilmente per i suoi frutti di dimensioni importanti ed in grado di provocare piccoli danni a persone e cose che stazionano sotto la sua chioma. Occorrerebbe riconsiderarlo per l'arredo urbano viste le sue caratteristiche estetiche, ma in  posizioni di sicurezza.

 

LINKS E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

www.giardini.biz

www.giardinaggio.net 

 

Le fotografie non sono prese da internet, sono state scattate da me.

 

Looking to buy a home? It’s better to be on a “Way” than a “Street,” pick a female real-estate agent and try to be close to a Starbucks.

That’s the advice of Spencer Rascoff, CEO of Zillow.com, who collected statistics from his site’s database of 110 million homes to find trends in real-estate pricing. Along with Zillow economist Stan Humphries, he has written “The New Rules of Real Estate” (Grand Central), out Tuesday. Some of his findings:

The Starbucks effect. Take two identical homes sold in 1997. One near Starbucks would have sold for an average of $137,000, while the same home without a Starbucks would have sold for $102,000. Fast-forward 15 years: the average US home appreciated 65 percent to $168,000, but the property next to Starbucks skyrockets 96 percent to $269,000.

All renovations are not created equal. The greatest return for your investment is a mid-range bathroom remodel, a $3,000 job that returns $1.71 for every dollar spent. The worst home improvements for value are kitchen remodeling and finishing a basement. A top-of-the-line kitchen reno will cost you $22,000, and you’ll only get about $0.51 back for every $1 you spend.

Use the right words in a listing. Avoid “unique,” “TLC,” “investment” and “potential” — these could lower sale prices by as much as 7 percent. But words like “luxurious” for bottom-tier homes and “captivating” for top-tier homes could add 8.2 percent to your home’s value. Longer, more-detailed listings often sell for more.

“When” is as important as “how much.” In New York, the worst time to sell is the second week of December (listings sold for 2.8 percent less than average). The best time is March, when homes sold faster and for 2 percent more hospedagem de sites from Weblocal Brazil.

Seven is an unlucky number. Homes with “777” as their address sell for 2.1 percent less than their estimated value; house numbers that just include 777 (such as 17779 Main St.), sell for 1.8 percent less. Oddly, houses with just 7 as their number sell for 1.8 percent more than the estimated sale price.

Psychological pricing works. Listings with a nine in the thousand digit ($450,000 vs. $449,000) sell anywhere from four days to a full week faster.

Female agents tend to sell homes faster and for higher prices.

What’s in a name? A lot of cash, according to Zillow’s data. Homes on named streets tend to be 2 percent more valuable ­nationwide than numbered ones (unless you’re talking about New York City, where it’s a wash). But Main Street homes garner 4 percent less than America’s median home value. Street names with Lake or Sunset will sell upwards of 16 percent higher. Suffixes also matter. Avoid “Street,” which has the lowest home values of $183,120 nationally, and find a “Way,” which has the highest home values averaging around $312,000.