- FLORA: Un esemplare di giunco comune del parco
- Giunco Comune (Juncus Effesus): Sicuramente la specie che sono riuscito a vedere con più facilità, il giunco è una pianta cespugliosa acquatica perenne. Comunissimo in ecosistemi lacustri, è caratterizzato da uno stelo esile e cilindrico, flessibile per piegarsi con facilità alla corrente, caratteristica che gli permette di adattarsi anche ai fiumi. Le foglie partono dalla base dello stelo, sono piatte e non presentano particolari differenze tra pagina superiore ed inferiore. I fiori, invece, sono piumosi, per favorire l'impollinazione anemofila, e sono disposti in pannocchie chiamate "antele". Il seme, infine, ha la caratteristica di trasformarsi in una poltiglia appiccicosa, per la presenza di amido, al contatto con l'acqua, per aderire alle palme degli uccelli acquatici ed essere trasportati in ecosistemi analoghi. Questa impollinazione ornitofila coesiste a quella anemofila.
- Tarabusino (Ixobrychtus Minutus): Piccolo uccello che abita nei pressi dei laghi, e nidifica in mezzo ai giunchi tra cui si mimetizza, grazie alla sua livrea striata. Non è facile avvistare questo diffidente uccellino, che inaspettatamente, viste le sue ridottissime dimensioni, si rivela parente degli aironi, poichè è attivo solamente dall'alba al tramonto, quando lo si può avvistare mentre vola basso. Si nutre principalmente di piccoli insetti e di pesci, ma la sua alimentazione si adatta molto a quello che la natura gli offre. Particolare curioso: per trasportare la preda al piccolo non la tiene nel becco, ma la inghiotte e successivamente la rigurgita.
- Piro Piro Piccolo (Actitis hypoleucos): Come il nome latino rivela a chiunque abbia una minima conoscenza del greco antico, questo volatile è caratterizzato dal colore bianco del suo piumaggio ventrale (Hypo=Sotto+Leukos=Bianco), mentre il dorso è di colore beige. Abita in territori paludosi ed è immediatamente riconoscibile dal movimento in alto e in basso che fa con la coda quando cammina. Vola basso sull'acqua, planando e sbattendo poco le ali, e riesce perfino ad immergersi per un breve periodo in acqua. Si nutre soprattutto di insetti e girini.
- Germano Reale (Anas platyrhynchos): Forse è l'uccello lacustre più comune in Italia: a Paderno le si può vedere sguazzare perfino nell'inquinatissimo torrente Seveso. Caratteristica più evidente di questa specie è l'evidentissimo dimorfismo sessuale: i maschi sono più vistosi, per la loro testa verde brillante ed il corpo bruno-argentato, mentre le femmine hanno una livrea maculata di colore marrone-beige. Vive principalmente sull'acqua, dove nuota agilmente grazie alle sue zampe palmate, e scende a terra soltanto per la nidificazione ed il riposo. Si nutre di qualsiasi cosa riesca a trovare immettendo il becco sott'acqua oppure razzolando a terra. La femmina ha uno spiccatissimo senso materno e cura il suo piccolo fino al suo completo sviluppo, cioè ai sette mesi. Non si può dire lo stesso dell'amore del figlio per la sua vera madre: infatti il piccolo si affeziona alla prima cosa che vede muoversi, sia essa la madre o una palla, crede che sia il suo genitore naturale e la segue istintivamente. Triste notizia: oltre ad essere la specie di anatra più diffusa è anche la più cacciata in tutto il mondo, per il sapore caratteristico della sua carne che ricorda quello della selvaggina.
Esemplare di germano reale che si nasconde tra le piante nei pressi del lago
- Folaga Comune (Fulica atra): Altra specie piuttosto facile da osservare, in quanto preferisce nuotare in acque aperte piuttosto che nascondersi tra i giunchi. E' facilmente riconoscibile per il piumaggio completamente nero, eccezion fatta per una caratteristica macchia bianca sulla fronte, per il sottocoda e la coda bianca e per le parti inferiori, di colore grigio-lavanda. Il becco è corto e color avorio, le zampe sono palmate. Vivono in tutta Europa e sono piuttosto comuni negli ambienti lacustri e fluviali, e sono stazionarie. Il loro nido, tra le canne, è una grossa costruzione rotonda che galleggia sull'acqua, costruita in canne foderate da erba soffice, ed è ancorata alle piante acquatiche per non essere trascinata via dalla corrente. Sono abilissime nuotatrici e volano elegantemente, sebbene sulla terraferma siano molto goffe. Bizzarro è il loro comportamento quando si sentono minacciate: si riuniscono in gruppo e sbattono forte con le ali sulla superficie del lago, sollevando alti spruzzi. Temo di dovere dare una triste notizia anche su questi animali: sono molto cacciate, non tanto per la loro carne dura e di cattivo sapore ma perché pare che per prenderle sia necessario un particolare sistema di caccia molto complesso e divertente per il cacciatore.
Esemplare di folaga avvistato nel lago
- Rospo smeraldino (Bufo viridis): Piccolo anfibio anuro molto diffuso nei laghi d'Europa, Asia e Nord America. Riconoscibile non tanto per il colore del suo manto, che può variare dal bianco al marrone, ma per le macchie color verde smeraldo che costellano la sua pelle e che gli danno anche il nome (italiano stavolta, non scomodiamo i grecisti); a volte il suo manto è impreziosito da puntini rossastri. I suoi girini, di colore grigiastro, crescono mangiando pezzetti di alghe, e la velocità della loro metamorfosi dipende dalla temperatura dell'acqua in cui vivono: più l'acqua è calda più velocemente si trasformeranno in rospo. Una volta trasformatosi, si farà insettivoro e inizierà a mangiare ad appena un giorno dalla metamorfosi, meno di quanto ci impieghi il rospo comune. Questa specie è protetta dalla convenzione di Berna per la salvaguardia della Fauna minore.
- Carpa comune (Cyprinus carpio): Questo pesce, contrariamente a tutte le altre specie che ho analizzato, non è nativo del lago ma è qui importato dall'uomo, ed è separato dalla Fauna autonoma da una barriera artificiale. Numerosi sono i pescatori che qui vengono per pescare questo pesce, ma è contro il regolamento portarlo a casa: dopo aver catturato la preda bisogna ributtarla nel lago. Il suo corpo è lungo ed ovoidale, la testa è triangolare ed il muso poco appuntito, la coda è forcuta e la livrea bruno-verdastra. Si ciba un po' di tutto: insetti, lombrichi, sostanze vegetali che trova grufolando sul fondo del lago. E' estremamente longevo: può vivere fino ai 100 anni. Incredibili sono anche le sue capacità di adattamento: nonostante sia stata introdotta qui dai Romani dalla Persia oggi si può considerare autoctona, ed è inserito nell'elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo.
- Mantide di Spellanzani (Ameles Spellanzania): Specie rara scoperta da poco nel parco, motivo di vanto per questo ecosistema. E' una mantide di piccole dimensioni, di colore marrone-grigio e dallo spiccato dimorfismo sessuale: il maschio è dotato di ali, vestigiali nella femmina, che gli consentono di volare per brevi distanze, e l'addome della femmina è più ampio di quello del maschio e ripiegato verso l'altro. A proposito, in questa specie, a differenza di quanto avviene con la Mantide Religiosa, la femmina non cannibalizza il maschio dopo l'accoppiamento. E' un vorace predatore che si nutre di piccoli insetti e talvolta attacca anche esemplari della sua specie. Depone le uova in sottili ooteche attaccate alle rocce.
Le seguenti foto non sono autoprodotte
Tarabusino
Piro Piro Piccolo
Rospo smeraldino
Carpa Mantide di Spellanzani
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