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Un buzz tour a Milano

Page history last edited by Ambra 12 years, 8 months ago

 

Localizzazione

Milano, fra parchi e cemento

Tipologia di percorso

Alla disperata ricerca del proprio sciame fra Piazza San Babila e la Martesana

Specie segnalate

Apis Mellifera, Magnolia Grandiflora, Carassius Auratus Auratus, Bellis Perennis, Wisteria Floribunda, Coccinella septempuctata 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

  Introduzione


   La vita in città ci appare spesso monotona e grigia, così come le piante e gli animali che la abitano. Quante volte scacciamo un insetto con la mano senza nemmeno pensarci? Quante volte calpestiamo un fiore senza neanche guardarlo? Proviamo dunque a cambiare punto di vista: la città apparirà meravigliosa e sorprendentemente viva e interessante.

 

 

 Descrizione del Percorso

         Dov'è finito il mio sciame? Eravamo in piena sciamatura, il nostro unico compito era di tenere ben calda la nostra regina nell'attesa che le esploratrici trovassero un posto adatto per costruire il nostro nuovo alveare. Ci eravamo fermate su un oggetto caldo e rosso, una "motocicletta", credo, in mezzo a uno spiazzo molto rumoroso: Piazza San Babila, per gli umani. Mi ricordo che stavo chiacchierando con una compagna ceraiola quando d'improvviso qualcosa mi ha colpito forte sull'addome. Sono stata scaraventata lontano, mezza tramortita: la vista annebbiata. Quando mi sono ripresa il mio sciame era scomparso. Ero sola, senza sapere dove andare, cosa fare, in un posto caotico e sconosciuto. 

Dunque eccomi qui. Devo ritrovare le mie compagne il più presto possibile, altrimenti il mio destino è segnato... Cercare la "scia di casa" è la prima cosa da fare: concentrazione, concentrazione, da qualche parte saranno pure andate! Sento qualcosa, ma è difficile seguire la scia, è troppo debole. Con i sensi in massima allerta, mi dirigo ronzando nella direzione dove è più intensa. 
Sorvolo una lunga via grigia che gli umani chiamano Corso Venezia. Che posto triste! E' la prima volta che esco dall'alveare, sono giovane, compio 21 giorni domani e presto la mia funzione all'interno dell'alveare avrebbe dovuto diventare quella di bottinatrice. Le compagne più anziane mi raccontavano di prati verdi e fiori di mille colori, in questo posto invece non c'è nulla di invitante, o allegro, o profumato. Dove sono finita? Aspetta! ora il paesaggio è completamente cambiato! Alberi, piante! Che meraviglia! "Giardini di Porta Venezia" dice il cartello. C'è una brezza piacevole ed è pieno di colori: come sono belli i fiori! Vicino alle piante ci sono moltissimi altri insetti che ronzano soddisfatti danzando fra i boccioli. Anch'io mi avvicino. C'è un gigantesco albero dalle foglie di un verde intenso: ha dei fiori candidi e morbidi molto più grandi di me. Sembra che danzino al vento cantando una melodia di note profumate. E' la cosa più bella che abbia mai visto. Magnolia, ecco come si chiama; deve avermelo raccontato qualche bottinatrice qualche tempo fa. A proposito, il mio sciame! Devo ricominciare a cercarlo!
Avanzo a zig-zag fra i sentieri, cercando la scia di Nasonov. Ora che la magia della Magnolia è svanita ho sempre più paura di non ritrovarle più... Ho anche una gran sete... Devo cercare dell'acqua, sento che è vicina. Infatti, per fortuna! C'è un laghetto tranquillo e ombreggiato, dopo un giro di ricognizione mi avvicino per bere. Due grandi sorsate. Come si sta meglio ora! Sto per riprendere il volo quando da sotto la superficie mi si avvicina una faccia enorme, rossa luccicante con gli occhi sbarrati. Schiude le labbra e mi domanda chi sono. Gli racconto brevemente la mia storia e lui mi augura di ritrovare presto la via di casa, mi racconta che lui invece è contento di abitare nel laghetto: è un pesce rosso, lui, e prima abitava in una boccia piccola piccola che gli faceva girare la testa.
Riparto confortata dall'incontro inaspettato ed eccomi di nuovo in mezzo al grigio. Rinvigorita dall'acqua volo con la massima concentrazione fino ad un punto in cui automobili, case e persone scompaiono per lasciare il posto a centinaia di percorsi di ferro che si intrecciano fra loro, credo si tratti di una ferrovia. Decido di fare una piccola pausa, accelererei soltanto la mia morte volando fino allo sfinimento, seguendo una pista inesistente. Sono sola ormai, ma non voglio arrendermi: le storie a lieto fine esistono, e io ci credo! Scelgo di fermarmi sull'altro lato dei binari, accanto ad un fiorellino solitario, che si erge impettito nei suoi pochi centimetri. Ha una corolla di petali bianchi che sfumano con grazia in un rosa delicato, mi guarda con dolcezza dai suoi stami di un giallo allegro. E' una Margherita. Mi hanno sempre detto che è un fiore banale, che ne esistono centinaia di più belli e profumati, ma io la trovo bellissima, nella sua semplicità disarmante.
Le tengo compagnia per un po'e lei a me, dondolandoci lentamente nell'aria fresca, ma è tempo di ripartire. Scelgo di spostarmi verso Nord, anche se ormai solo il destino può riportarmi a casa. Procedo tenendomi nei giardini delle abitazioni, sono tranquilli, freschi e talvolta ci sono piante magnifiche, come quella che mi sta davanti ora. Si arrampica sul pergolato di un terrazzo lasciando penzolare pigramente grappoli di delicati fiorellini lilla. Trasmette tranquillità, acciambellata sui suoi sostegni! Sorvolo questo magnifico rampicante che gli umani chiamano Glicine con l'intenzione di proseguire lungo la strada.
Ma che sorpresa! La strada è costeggiata da un canale che scorre placidamente: il "naviglio della Martesana". Che quiete meravigliosa! Arbusti, alberi e fiori selvatici si affacciano sull'acqua, gli umani passeggiano, gli uccelli cinguettano e il cielo arrossisce per salutare il sole che va a dormire. Ronzo sommessamente fermando mi qua e là a riprendere fiato. Sul fiore dove sono posata ora, mi accorgo di un altro ospite, sembra addormentato, con un aletta abbandonata sui petali che sporge dal guscio a pallini neri. Una coccinella; a vederla così appare indifesa, ma noi sappiamo bene che predatore spietato possa essere.

Cos'è? E'...? Sì! E' lei! La "scia di casa"! Forte e decisa, segue il corso del fiume. Spicco il volo con rinnovato vigore, mi sembra di toccare il cielo dorato di questa calda giornata di Maggio: si torna a casa!

 

 

 Descrizione delle specie 

  • Apis Mellifera: Appartenente alla famiglia delle apidae, è un insetto diffusosi in tutto il mondo, in seguito alla scoperta dei nuovi continenti (America e Asia). L'Ape è organizzata in una complessa quanto efficiente comunità: l'alveare. Ogni individuo ha un compito specifico, volto al benessere dell'intera società. Essa è composta da 50-100.000 individui e fra essi possiamo distinguere l'ape regina, qualche centinaio di fuchi (i maschi dell'alveare) e le operaie. A differenza delle altre api, la regina viene cresciuta in celle più grandi, dette reali, e nutrita con pappa reale invece che con polline e miele. Il suo compito è quello di deporre uova fecondate per garantire la sopravvivenza della comunità, si tratta infatti dell'unico individuo fertile. E' di dimensioni maggiori rispetto alle operaie (17-20 millimetri), e, al contrario di loro, trascorre la maggior parte della sua vita nell'alveare uscendo soltanto per accoppiarsi e in occasione della sciamatura. La vita media di una regina è qualche anno e dev'essere sostituita tempestivamente perché l'alveare non può sopravvivere senza di essa.  I fuchi, o pecchioni, sono più grossi delle operaie e il loro corpo è coperto di peli. Non sono in grado di svolgere il lavoro di bottinatori non possedendo ligula e zampe necessare e devono essere nutriti dalle operaie, tuttavia prima di assolvere il loro compito principale di accoppiarsi con una regina durante il volo nuziale, hanno diverse funzioni, quali la trofallassi (lo scambio del nettare da un insetto all'altro) e scaldare con il proprio corpo le larve. Infine le operaie sono femmine il cui apparato riproduttivo non è sviluppato. Raggiungono la maturità a circa 21 giorni e fino ad allora svolgono compiti all'interno dell'alveare come pulitrici, nutritrici, ceraiole, immagazzinatrici o guardiane. In seguito si occupano di procurare il cibo per tutta la comunità, raccogliendo polline, nettare, propoli e acqua. 

 

  • Carassius Auratus Auratus: Comunenemente chiamato "Pesce rosso", il carassio è una specie selezionata in Cina a Partire dal X sec. e successivamente diffusa in europa e nel resto del mondo. Si tratta di un pesce d'acqua dolce che può raggiungere anche i 60cm di lunghezza e i 3kg di peso. Predilige acque ferme o molto lente, ricche di vegetazione perchè concluso l'accoppiamento le uova vengono attaccate alle piante sottomarine. Nel suo ambiente naturale si nutre si crostacei o piccoli insetti, ma mangia anche alimenti vegetali. Presenta un corpo allungato, con profilo dorsale poco convesso, molto simile a quello del Carassius carassius da cui deriva; l'unica variante notevole è la livrea del caratteristico colore rosso.

 

 

 

  • Coccinella septempunctata: La coccinella appartiene alla famiglia delle Coccinellidae. E' un coleottero di forma ovoidale con le elitre, che racchiudono le ali ripiegate, rosse con i tipici puntini bianchi, spesso tre per lato più uno centrale, da qui il nome latino "septempunctata". Vive in luoghi molto differenti fra loro, ma in cui crescano alberi in cui possa "cacciare". Infatti è un insetto carnivoro e si nutre di piccoli insetti e afidi. Sono riscontrati anche episodi di cannibalismo. Solitamente nascono in primavera, la stagione degli accoppiamenti, e svernano già adulte trovando riparo sotto le foglie e ibernandosi. Per proteggersi dai predatori emettono cattivi odori non possedendo un pungiglione. 

 

 

 

  • Magnolia Grandiflora: E' un sempreverde appartenente alla famiglia delle Magnioliaceae che può raggiungere l'altezza di 25 metri. E' originaria dell'America del Nord ed è stata importata in Europa a partire dal 1700. La corteccia è di colore scuro e dal suo stato si può definire l'età della pianta: infatti più essa è anziana più tende a formare spaccature in piccole lamine. Le foglie sono lanceolate e grandi e lucide di un verde scuro e intenso nella parte superiore, mentre inferiormente presentano una leggera peluria e tendono al color bronzo. Fiorisce nei mesi di  maggio, giugno e luglio presentando grandi boccioli bianco-rosati alla fine dei rami con un profumo molto intenso e caratteristico. L'impollinazione è endomofila. I frutti sono costituiti da grappoli ovoidali che portano semi coperti di polpa rossa. Sono alberi molto diffusi nei giardini, come piante ornamentali, amano luoghi semi ombreggiati e terreno fertile, ben drenato ma leggermente umido. Il legno è talvolta usato in falegnameria per la sua facilità di lavorazione e per la sua lunga durata nel tempo.

 

 

 

 

  • Wisteria Floribunda:La Wisteria floribunda o Glicine è originaria del Giappone e può raggiungere anche i 10 metri d'altezza, presenta foglie di colore verde chiaro imparipennate, formate da 13-15 foglioline. E' un rampicante il cui tronco si snoda dalla base attorcigliandosi alle superfici in prossimità della pianta. Le inflorescenze sono costituite da grappoli che raggiungono la lunghezza di 20-30 centimetri di colore azzurro-lilla o rosa e dal profumo delicato. La fioritura avviene fra Maggio e Giugno. La posizione ideale è soleggiata, il terreno profondo e argilloso, assolutamente non calcareo.

 

   

 

 

 Quando?

  • Il viaggio per Milano della nostra ape si svolge in una giornata di fine Maggio, ma potrebbe essere plausibile un percorso del genere per tutto il periodo a cavallo fra la fine della primavere e l'inizio dell'estate. 

 

 Curiosità

  • [inserisci informazioni su curiosità e altre note relative alle specie e al percorso]

 


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