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Quattro salti fuori città!

Page history last edited by sara 11 years, 11 months ago

 


 

Localizzazione

Settimo Milanese (MI) Bosco della Giretta

Tipologia di percorso

Città, in periferia.

Specie segnalate

Arundo donax ,Juncus effesus,  Lythrum salicaria ,Typha latifolia, Lemna minor, Ninfea, Casmerodius albus, nitrice dal collare, Cyprinus carpio, Alcedo atthis, Germano reale, libellula depressa, rana verde, lombrico e tritone.

 

 

 

 

  

 

 

Costruisci il tuo percorso!

 

 Descrizione del Percorso

  • Uno, due, tre... quattro; bastano quattro passi perchè dal trambusto cittadino ci si addentri in un nuovo ambiente naturale , un regno completamente isolato e chiuso in sè in cui protagonisti non sono più gli uomini sovrani e potenti ma al contrario esseri minuscoli e innocui. Questo ecosistema lo si può trovare facilmente all'interno di un  qualsiasi parco, dimora ideale di un'infinità di specie animali e  vegetali. Con questo percorso andremo alla scoperta delle forme che, nascoste alla nostra vista, abitano uno stagno del "Bosco della Giretta" a Settimo Milanese, comune periferico di Milano.  Non più palazzi e strade, smog e una grandissima quantità di voci caotiche, ma natura, silenzio  e una tranquillità pacifica caratterizzano questo ambiente... Sembrerà irreale che a pochi passi dal contesto cittadino si possa trovare un luogo incontaminato dall'azione dell'uomo che repentinamente interviene per adattare a suo vantaggio la natura, molto spesso distruggendola.

                                                                                 .

  • Appostandoci tra alcuni  canneti, vicini allo stagno tentiamo così di osservare quello che accade intorno a noi, sperando di avvistare le specie che sfruttano le caratteristiche di questo terreno fangoso: ricco d'acqua e la luce del sole. Ci accorgiamo subito come questo mondo appaia ai nostri occhi equilibrato,paragonabile a un condominio che rispetta le regole  prescritte e all'interno del quale regna l'armonia delle parti ma nello stesso tempo dove ognuno svolge una funzione indispensabile. 

 

 

 Descrizione delle specie 

Salta subito all'occhio la quantità di flora che circonda questo  stagno : vegetali che emergono dalla superficiee che sono  anelli di congiunzione tra l'ambiente acquatico e quello terrestre; procedendo alla  classificazione del regno vegetale, troviamo:    

 

 Canne comuni :  famiglia delle Cannaceae, definite da Linneo "Arundo Donax" (1753) sono piante erbacee perenni e dal fusto lungo , emergenti dall'acqua e che forniscono cibo e  riparo a molti animali. Le canne hanno fusto coriaceo internamente cavo e robusto,  e le foglie con bordo tagliente. Possono raggiungere i 6 m di altezza ma in condizioni ideali anche i 10 m, con i fusti detti culmi cavi del diametro di 2/3 cm. Le foglie sono alternate , di colore grigio-verde, lunghe 30-60 cm , larghe 2-6 cm, hanno una forma lanceolata, rastremata in punta e alla base presenta un ciuffo di peli lanosi. Questa specie ad impollinazione anemogama , cioè che sfrutta l'aria fiorisce in settembre-ottobre producendo pannocchie piumose, di colore da verde pallido a violaceo e con portamento verticale. I fiori sono monoici, i semi raramente sono fertili e la riproduzione avviene per lo più per via vegetativa, attraverso rizomi sotterranei. Questi ultimi sono legnosi, fibrosi e formano estesi tappeti nodosi che penetrano fino a un metro di profondità nel terreno. Questa diffusione per via vegetativa sembra costituire un efficace adattamento al verificarsi delle inondazioni. Infatti durante questi eventi catastrofici, gli individui di A. donax possono rompersi diffondendo frammenti in grado di germogliare e colonizzare nuove aree a valle. La canna comune preleva grandi quantità di acqua dal suolo umido per sostenere la sua rapida crescita, che può arrivare fino a 5 cm al giorno durante la stagione primaverile. È capace di crescere in macchie dense che possono soffocare altre piante e impedirne così la diffusione.

Dominio

Eukaryota

Regno 

Plantae

Divisione

Magnoliopyta

Classe

Liliopsida

Ordine

Poales

Famiglia

Poaceae

Sottofamiglia

Arundinoidae

Genere

Arundo 

Specie

donax 

 Giunco fiorito :  la specie più comune del genere Juncus e viene chiamata giunco comune. E' una pianta che vive spontanea  dal fusto cilindrico e rigido, e le foglie,da cilindriche a lineari, sono avvolgenti e disposte alla base del fusto. I fiori, piccoli e poco colorati, sono riuniti in infiorescenze. Pianta annuale colonizza gli ambienti acquitrinosi. Fiorisce da maggio a ottobre. Si tratta di una pianta cespugliosa acquatica e perenne. Essa produce alcuni ciuffi verdi, spugnosi, lisci,cilindrici e flessibili con alcune foglie intorno, essi sono alti circa 100-130 cm e in estate producono molto spesso dei fiori a ventaglio di colore verdi- marroni. Si propaga con i rizomi sotterranei che possono essere prelevati e piantati in autunno. Il giunco è molto resistente e quindi difficilmente viene attaccato da parassiti ma nonostante ciò a volte può presentare la cocciniglia farinosa e le afidi neri.

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae 

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Liliopsida

Ordine

Poales

Famiglia

Juncaceae

Genere

Juncus

Specie

effesus

 SalcerellaLythrum è un genere di  angiosperme dicotiledoni erbacee spontanee appartenente alla famiglia delle Lythraceae . Le specie del genere sono presenti in tutti continenti dal clima temperato e prediligono luoghi umidi e corsi d'acqua.Piante erbacee  rizomatose  con fusti ramificati e foglie semplici oblunghe ed ellittiche a margine intero, hanno inoltre radici carnose che hanno dimostrato di potersi sviluppare in qualsiasi terreno,purché sia umido; i lythrum crescono nei pressi di fiumi o corsi d'acqua minori, in zone soggette a periodici allagamenti, sulle sponde di specchi d'acqua. Si pongono a dimora sulle rive di laghetti o piccoli stagni nei giardini acquatici, ricordando che la pianta si sviluppa al di fuori dell'acqua, con le radici ben ancorate nel terreno. I fiori sono ermafroditi con calice e corolla  generalmente composti di pezzi. La corolla è dialipetala e i petali sono di color rosato.  I fiori sono raggruppati in belle infiorescenze a spiga che raggiungono la piena fioritura  in luoghi soleggiati, anche se non disdegnano la mezz'ombra; non temono il freddo. 

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Magnoliopsida

Ordine

Myrtales

Famiglia

Lythraceae

Genere

Lythrum 

Specie

salicaria

  Lisca : Typha latifolia, La tifa  è una pianta monocotiledone della famiglia delle Typhaceae.  Arriva ad essere alta anche 250 cm. Le infiorescenze femminili, caratteristica della specie.  sono formate da migliaia di piccolissimi fiori di colore bruno circondati da peli; esse sono sovrastate da quella maschile a forma di pennacchio. Le spighe cilindriche marroni ed a forma di salsiccia sono lunghe fino a 30 cm. Formano una barriera impenetrabile grazie alla fissità in cui i fusti sottili sono affiancati. .  

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Liliopsida

Ordine

Typhales

Famiglia

Typhaceae

Genere

Typha

Specie

latifolia

                                           

Lenticchia d'acqua: Lemna minor è una  pianta acquatica  della famiglia  delle Lemnaceae, conosciuta anche con il nome di lenticchia d’acqua, oppure tra i contadini della pianura padana, dove questa pianta è molto presente in estate nei differenti canali o fossi per l'irrigazione, con il nome di "ranina".La Lemna minor misura mediamente 2-3 mm e si presenta con una forma appiattita ed una unica radice filamentosa. Forma densi tappeti galleggianti fitti e continui.
                                               

Dominio

Eukaryota

Regno

Plantae

Divisione

Magnoliophyta

Classe

Liliopsida

Ordine

Arales

Famiglia

Lemnaceae

Genere

Lemna

Specie

minor

  Ninfea : un genere di piante  Spermatofite  appartenenti alla famiglia  delle  Nymphaeceae  dai fiori acquatici molto grandi e decorativi. E' un pianta perenne con le radici che sprofondano nell'acqua, con grandi foglie galleggianti e di consistenza coriacea con lamina piana e picciolo inserito al centro. Hanno forma rotondeggiante con bordo omogeneo,la distesa verde di queste foglie, di giorno, è coperta da fiori bianco-rosati e gialli ermafroditi. Le ninfee sono piante acquatiche galleggianti, tutta la pianta si sviluppa completamente sommersa, e soltanto una porzione delle radici rizomatose affonda nel terreno sul fondale di corsi d'acqua tranquilli, piccoli laghetti o fiumi; i fusti sono lunghi quanto è profonda l'acqua del luogo in cui si sviluppano, infatti si ergono dal fondo fino alla superficie, dove il fogliame si sviluppa a pelo dell'acqua; i fusti di ninfea sono dotati di particolari cavità che permettono il galleggiamento, se estratti dall'acqua ricadono su se stessi, non avendoparti legnose sufficienti a sostenere la pianta anche fuori dall'acqua. Il fogliame comincia il suo sviluppo completamente sommerso, arrotolato su se stesso; la parte inferiore delle foglie di ninfea è appositamente strutturata per galleggiare, mentre quella superiore, ricoperta da un sottile strato di cera idrorepellente, svolge le funzioni di respirazione.L'infiorescenza  è formata da grandi fiori natanti generalmente solitari.Essa non teme il freddo perchè l'acqua ripara il rizoma dal gelo.                   

                                     

Seduti tra la flora  di questo ambiente, un mondo a sè , è inevitabile accorgersi da quante specie animali siamo circondati, alcune visibili facilmente, altre nascoste ai nostri occhi, ma non per questo così abili da sottrarsi alla nostra analisi :   

 

 Airone:Casmerodius albus è una specie appartenente all' ordine Ciconiiformes  e alla famiglia degli Ardeidi. Questo airone è lungo circa 85-102 cm. Ha il piumaggio completamente bianco che non cambia nell'arco dell'anno. Il becco è generalmente giallo e le zampe sono di colore nerastro o giallo sbiadito alla base durante l'anno;  ha però un abito nuziale nella stagione riproduttiva. In questo periodo il becco diventa nerastro e le zampe diventano più gialle fino a rossastre. Inoltre sua abitudine è  tenere il collo piegato a S.  interamente bianco, con zampe e collo molto lunghi; in particolare il collo si presenta sottile e angoloso ma poco evidente in posizione di riposo. In inverno il lungo becco è giallo con una macchia nera sulla punta che nel periodo riproduttivo spesso si estende fino a ricoprirlo interamente. Le zampe sono in genere nerastre ma nel periodo riproduttivo la parte più prossima al corpo può assumere colorazione giallo-rossastra; gli adulti durante la nidificazione sviluppano delle vaporose penne sul dorso e sul petto. In volo sono particolarmente evidenti le lunghe zampe scure, estese molto oltre la coda, e i battiti d’ala lenti e profondi. Si alimenta, di solito, lunghe le rive o nelle acque basse ma lo si può vedere cacciare anche sul terreno; la dieta di questo grande Airone è infatti molto varia e può comprendere invertebrati acquatici, anfibi e pesci alla stregua di rettili, piccoli mammiferi e uccelli.  L'airone bianco maggiore vive sia in colonie (3-15 individui) sia singolarmente in prossimità dei fiumi, dei laghi o delle coste. Generalmente nidifica su alberi bassi o canneti, Il maschio ha il compito di scegliere l'area di nidificazione e di avviare la costruzione del nido, al di sopra del quale si esibirà per conquistare la femmina.  L'airone è un uccello piuttosto silenzioso ed emette dei brevi suoni sia in volo che a terra.  Il maschio difende il proprio territorio eseguendo posture di minaccia tramite il rigonfiamento di queste penne, alternandovi anche brevi voli circolari e attacchi col becco. Vive in gruppi anche superiori alla decina d'esemplari. Durante il periodo riproduttivo le penne ornamentali sono molto importanti come segnale visivo sia durante le parate nuziali che nell'aggressione contro individui estranei. Quando invece si incontrano i due partner c'è un cerimoniale di saluto: le penne vengono innalzate sul dorso mentre gli aironi sollevano le ali.  

Dominio 

Eukaryota

Regno 

Animalia 

Phylum 

Chordata 

Classe 

Aves 

Ordine  

Ciconiiformes 

Famiglia 

Ardeidae 

Genere 

Casmerodius 

Specie 

albus  

                                                                                                    

Biscia d'acqua:  o natrice dal collare è un colubride non velenoso. La viscia dal collare è tipicamente verde scuro o marrone con un colalre giallo dietro alla testa , può raggiungere i 2 metri di lunghezza. Il corpo può andare dal grigio al nero, mentre la parte inferiore è di colore più chiaro. Hanno inoltre scaglie ruvide e rilevate che facilitanoil moviemento. Le bisce sono grandi nuotatrici e vanno in letrago durante l'inverno. Poichè non sono velenose, le loro uniche difese sono la produzione di un fluido dall'odore apsro dalle ghiandole anali o la finzione della morte. Predano anfibi, rane,mammiferi e pesci. L'accoppiamento avviene appena dopo il risveglio, ad aprile o amggio. Le uova dalla pelle in cuoio vengono deposte in gruppi di 8-40 in giugno e luglio e si schiudono dopo circa dieci settimane. Sono specie che si adattano alla varietà dell'habitat e nonostante prediligano le aree vicino agli specchi d'acqua dolce, alle rive dei fiumi e agli stagni , si trovano anche in zone che distano chilometri dagli ambienti umidi

 

Dominio : Eukaryota

Regno: Animalia

Phylum: Chordata

Classe: Reptilia

Ordine: Squamata

Famiglia: Colubridae

Genere: Natrix

Specie: natrix

Carpa : Cyprinus carpio, è un pesce d'acqua dolce appartenente alal famiglia dei Ciprinidi. Il corpo  della carpa è lungo, ovaloide con dorso convesso Il corpo della carpa è lungo, ovaloide, con dorso convesso poco sopra la testa. Quest'ultima,si presenta di forma triangolare, con muso poco appuntito. La bocca è protrattile ed è munita di 4 barbiglicorti e carnosi. La pinna dorsaleè lunga con 18-24 raggi, quella anale è abbastanza grande; le pinne pettorali e ventrali hanno i lobi arrotondati. La coda è forcuta. La livrea è bruno-verdastra con riflessi bronzei su dorso e fianchi, giallastro sul ventre. Di lunghezza variabile tra i 30 e i 60 centimetri e peso solitamente compreso tra i 3 e i 35 chili. Eccezionalmente può raggiungere e superare i 40 chili di peso e i 130 centimetri di lunghezza. Si tratta di un pesce estremamente longevo e si stima possa arrivare a 100 anni di età. Vive in gruppi di una decina di esemplari  .Onnivora, si ciba sia di organismi animali come insetti o lombrichi che di sostanze vegetali che trova sul fondo,e di qualsiasi tipo di detrito organico. Ricerca il cibo sul fondo,grufolando,mettendo il muso nel fango ed aiutandosi con i quattro barbigli per localizzare il nutrimento. Durante la ricerca del cibo smuove molto materiale intorbidendo l'acqua e facendo salire a galla bollicine di gas formatesi nel fondale. Si riproduce in tarda primavera ed inizio estate deponendo circa 2-300.000 uova.I banchi di carpe in questo periodo si spostano in acque basse presso le sponde, che sono più tiepide, vicino a canneti ed erbai dove possono nutrirsi facilmente e si riuniscono in superficie smuovendo l'acqua e producendo schizzi e spruzzi. E' un pesce sprovvisto di denti ed al loro posto ha due placche ossee poste nella gola chiamate "ossa faringee" che hanno il compito di frantumare il cibo dopo che è stato ingoiato, in pratica lo masticano mentre scende lungo la gola. E' sprovvisto di stomaco per cui il cibo passa direttamente nell'intestino dal quale vengono estratte le sostanze nutritive. La carpa è provvista di una lunga pinna dorsale che corre lungo tutto il corpo e di una larga pinna ventrale (più grande nei maschi che nelle femmine).Una particolarità della carpa è la vescica natatoria (la sacca che nei pesci è ripiena di gas e serve per l'assetto e la spinta idrostatica) particolarmente grande.Le scaglie possono essere più o meno diffuse e di forma e colore variabile tanto che, in base ad esse, sono state classificate tre sottospecie:La dieta tipica della carpa sono invertebrati, crostacei, vegetazione di fondale. Per individuare il cibo la carpa smuove il fango dei fondali con la bocca ed i barbigli. In questo modo i vermi, i piccoli crostacei, le larve di insetto vengono in superficie ed a quel punto la carpa aspira l'acqua con il cibo, elimina l'acqua dalle branchie mentre la lingua trattiene il cibo in bocca e poi viene inghiottito. 

Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Subphylum: Vertebrata
Classe: Actinopterygii
Ordine: Cypriniformes
Famiglia: Cyprinidae
Genere: Cyprinus
Specie: Cyprinus carpio
Nome comune: Carpa  

 Martin pescatore: Alcedo atthis, è lungo 15-16 cm e pesa 40 grammi circa.  Le piume sono sgargianti, di colori tra il blu e il verde, ma sul collo e sulla gola si notano evidenti macchie bianche. Le parti superiori presentano una colorazione

che può risultare blu brillante o verde smeraldo. Il petto, invece, ha una colorazione arancione vivace per i maschi, più castana per le femmine. La testa è abbastanza grande, con un becco lungo, robusto nero; le ali e la coda corti raccolgono il corpo. Le zampette sono piccole e di un rosso intenso. Di solito il maschio ha colori più vivaci della femmina, perché durante il corteggiamento gli servono per conquistarla con le sue sfumature.Lo si osserva spesso posato sui rami o sui paletti presso l’acqua,da dove si tuffa per catturare le sue prede.In genere vola basso, rasente l'acqua, il suo volo è veloce, con un frullo d'ali.

L’habitat ideale per il Martin Pescatore sono i luoghi dove è presente acqua e cibo, ossia pesci, che costituiscono la sua alimentazione.La dieta del Martin Pescatore è infatti quasi esclusivamente a base di pesce. Nonostante la modesta grandezza, il Martin Pescatore riesce a catturare prede anche più grandi del suo corpo. In alcune occasioni, in mancanza delle sue prede preferite, cattura piccoli animali acquatici quali larve, insetti acquatici come le libellule o piccoli granchi , a volte anche molluschi. Quando ha catturato la preda, il Martin Pescatore ritorna sul masso e a colpi di beccate l'uccide e l'ammorbidisce. Non essendo in grado di mangiare tutto il corpo degli animali, lische e scaglie vengono rigurgitate costituendo i cosiddetti boli. Le coppie tra Martin Pescatore generalmente si formano a partire dal mese di gennaio. Per corteggiare la femmina, il maschio emette dei brevi trilli e durante il volo di parata insegue la femmina. Per conquistare la femmina il maschio mostra il blu brillante sul petto e dona alla propria compagna la preda appena catturata. Prima di passare all'accoppiamento si picchiettano leggermente il becco, esprimendo la loro intesa a formare una nuova famiglia.I piccoli, che di solito nascono tra marzo e agosto, vengono posti in un tunnel sotterraneo lungo le rive alte, con un'apertura di circa 15/17 cm di diametro e lungo da 45 a 130 cm, che protegge i piccoli dalle intemperie e dai predatori. Quando la femmina deporrà le uova, di un numero compreso tra 5 e 8, per 19/21 giorni esse dovranno essere covate da entrambi i genitori.

Dominio: Eukaryota

Regno: Animalia

Phylum: Chordata

Classe: Aves

Ordine: Coraciiformes

Famiglia: Alcedinidae   

Genere: Alcedo

Specie: atthis

 

                

Germano reale: Anas platyrhynchos , è un uccello della famiglia delle Anatidae,noto anche come capoverde. Questa specie è caratterizzata da uno spiccato dimorfismo sessuale : maschi e femmine sono molto simili nella forma, ma differiscono nel colore del piumaggio per buona parte dell'anno. Il maschio compie nel corso di un anno solare ben due mute del proprie piume, durante il periodo nuziale la sua livrea è facilmente riconoscibile: il capo e la parte superiore del collo sono di color verde splendente, uno stretto collare bianco a metà del collo separa la verde testa dal petto e dalla parte superiore del dorso che sono di un colore bruno-porporino, i fianchi e il ventre sono argentati, le spalle sono bianco-grige, l'alto dell'ala è grigio, la parte inferiore del dorso grigio-nera come il groppone e le parti inferiori finemente marezzate di nericcio sul fondo bianco-grigiastro,le copritrici superiori sono di color verde-nero e si arricciano verso l'alto, le inferiori nero-velluto e le penne remiganti grigio-cupo blu-violaceo orlato di bianco .Al termine della stagione riproduttiva, in estate avviene la seconda muta del maschio, le vecchie penne remiganti e timoniere indispensabili per il volo cadono per essere sostituite da nuove penne, anche l'appariscente abito nuziale viene cambiato con un nuovo piumaggio eclissato di colore bruno macchiettato marrone scuro (abbastanza simile a quello della femmina), che gli permette di mimetizzarsi meglio durante questo breve periodo in cui è impossibilitato a volare e vive perciò al riparo tra i canneti e le erbe alte lungo le rive dei corsi d'acqua potendo solamente camminare e nuotare. L'occhio è bruno chiaro, il becco giallo-verde ed il piede rosso-pallido.La femmina ha colori mimetizzanti: macchiata di bruno e marrone scuro, becco bruniccio, sopracciglio marrone scuro, gola beige,i fianchi hanno una colorazione più chiara: beige chiazzato marrone; le penne timoniere sono beige rigate marrone, lo specchio è blu-violaceo , bordato di bianco, le zampe sono di colore arancione spento, meno vivo rispetto a quelle del maschio.Gli anatroccoli, che nascono privi di penne e piume, sono ricoperti di un soffice piumino bicolore, petto e ventre gialli, dorso e fianchi marroni con alcune macchie gialle, testa gialla con sopracciglio e chioma marroni.Il corpo robusto, il collo corto, il becco largo e piatto (da cui il nome latino platyrhynchos), poco convesso e con la punta assai ricurva; possiede inoltre zampe di media altezza che si innervano alla metà del tronco, ali abbastanza lunghe e coda tondeggiante. Il corteggiamento comincia a fine ottobre e continua fino marzo, la riproduzione vera e propria ha luogo tra febbraio e luglio.Il numero di uova può variare da 5 a 15. Solo la femmina cova per circa 26-28 giorni. Infatti, le piume della femmina le permettono di passare inosservata in mezzo alla vegetazione, se il maschio l'aiutasse nell'incubazione, il nido sarebbe facilmente individuato dai predatori e distrutto.Dopo la nascita, è ancora la femmina sola che si occupa degli anatroccoli. Li conduce al piano d'acqua più vicino ed insegna loro a nuotare e nutrirsi fino a che siano in età di volare (7 settimane circa). Dopo un anno di vita avranno raggiunto la maturità sessuale.Vive nelle zone umide d'acqua dolce quali: paludi, stagni, laghi e fiumi calmi. ive sull'acqua, e va sulla terra ferma soltanto per la nidificazione ed il riposo .

Dominio: Eukaryota

Regno: Animalia

Phylum: Chordata

Classe: Aves

Ordine: Anseriformes

Famiglia: Anatidae

Genere : Anas

Specie: platyrhynchos

LibellulaSpecie: depressa , insetto appartenente all'ordine degli Odonati. Il nomee deriva dal latino "libra", cioè bilancia perchè nel volo tiene le ali orizzontali.L’adulto è una libellula di grandi dimensioni con un corpo lungo circa 4 cm e apertura alare di 7 cm circa e livrea caratterizzata dalla vivace pigmentazione dell’addome. Hanno un capo molto voluminoso, gli occhi composti e antenne relativamente brevi; le due paia di ali, quasi uguali, sono allungate , trasparenti e membranose, talvolta vivacemente colorate, e consentono un volo rapido e sicuro. L'addome è relativamente lungo e sottile, composto da undici segmenti di colore azzurro chiaro nel dorso del maschio, giallo nella femmina, con una linea longitudinale mediana che percorre il dorso per l’intera lunghezza. Le zampe sono inserite anteriormente sul corpo e vengono usate raramente per camminare, quindi poco funzionali. Il torace è robusto, di colore bruno- rossastro, scuro nel maschio, bruno-giallastro nella femmina. Hanno un apparato boccale masticatore molto caratteristico: il labbro inferiore termina con delle piccole pinze con cui la libellula afferra la preda. Si nutrono di insettiche afferrano e divorano in volo; hanno quindi un volo silenzioso oltre cheveloce, che fa di loro terribili predatori sia in aria che in acqua.La riproduzione delle libellule avviene in ambiente acquatico.Esse sono ovipare e dopo avere deposto le uova dalla forma allungata le lasciano semplicemente cadere nell'acqua oppure le fissano ai fusti di piante acquatiche. Come tutti gli odonati , le libellule vanno incontro a metamorfosi incompleta.. Quando le ninfe sono completamente mature lasciano l'ambiente acquatico e vanno incontro a metamorfosi, trasformandosi nella forma adulta Le larve sono acquatiche e sono attive predatrici di invertebrati acquatici. Si sviluppano in due anni e sono in grado di sopravvivere per alcune settimane alla siccità nascondendosi nel fango.Gli adulti hanno abitudini diurne, sono abili volatori e predano in volo piccoli insetti. Si rinvengono durante l'estate dal mese di maggio fino a luglio-agosto. La deposizione delle uova avviene in acqua L'’habitat è rappresentato da spazi aperti o con vegetazione presso i corsi d'acqua

                                                                                               .

Dominio : Eukaryota

Regno: Animalia

Phylum: Arthropa

Classe: Insecta

Ordine: Odonata

Famiglia: Libellulidae

Genere : Libellula

Specie: saturata

Rane : Pelophylax esculentus o la rana verde o esculenta, denominata anche rana comune, è una specie appartenente alla famiglia dei Ranidi, nell'ordine Anuri.Di circa 12 centimetri di lunghezza, presenta un dorso di colore verde smagliante o bruno oliva, talvolta cosparso di macchie nere e ornato, da ogni lato, da una piega ricca di ghiandole di color bronzo. I fianchi sono macchiati di nero o di bruno scuro. Una linea dorsale, chiara, mediale si estende dalla testa fino all'ano, ma manca in parecchi individui.Il ventre è bianco, punteggiato di nero e di grigio.Vive ai margini degli stagni e dei corsi d'acqua lenti e con vegetazione fitta.Al minimo segnale di pericolo si tuffa e scompare tra la vegetazione. E' un animale voracissimo che si nutre di insetti, tra cui farfalle che si avventurano sopra l'acqua, larve, vermi, lumache, ma anche di prede voluminose come giovani rane, piccole lucertole, piccoli roditori.I maschi, provvisti da ogni lato della testa di un sacco vocale esterno, che si gonfia come una vescica, riempiono le notti d'estate con il loro assordante gracidio. L'accoppiamento (ascellare, vale a dire che il maschio tiene la femmina per le ascelle) ha luogo in giugno; le uova (complessivamente parecchie migliaia) vengono deposte in grossi ammassi sul fondo dell'acqua.Durante il periodo riproduttivo , il gracidio diventa più intenso e qui in Italia questo periodo solitamente coincide con il mese di maggio. I maschi, in questo periodo, gonfiano le sacche vocali che hanno ai lati del collo; dopo l'accoppiamento la femmina può deporre fino a 10.000 uova che cadono, in piccoli gruppi, sul fondo dell'acqua. I girini e si sviluppano velocemente e riescono a raggiungere 7 cm di lunghezza. La rana depone migliaia di uova.Appena l'uovo si apre ,il girino esce. Ha due branchie, come i pesci e respira nell'acqua, è piccolo ha una lunga coda per muoversi velocemente quando nuota. Il girino, cambia gradualmente: spariscono le branchie e dentro al corpo si formano i polmoni per respirare. Dopo, al girino crescono le zampe posteriori e succesivamente quelle anteriori. La coda sparisce e si trasforma in rana.                                                                          

                                      

Dominio : Eukaryota 

Regno: Animalia

Phylum: Chordata

Classe: Amphibia

Ordine: Anura

Famiglia : Ranidae

Genere: Pelophylax

Specie : esculentus

Lombrico: Lumbricus,  è un anellide appartenente alla sottoclasse oligochaeta.I lombrichi strisciano nel terreno, inghiottendo il terriccio e digerendone le componenti organiche. Per questa ragione svolgono un ruolo molto importante nell'aerazione dei terreni e nella formazione dell' humus. Sul lato superiore del canale digerente è presente una doccia, detta tiflosole,che permette un miglior rimescolamento del terriccio e fornisce una superficie maggiore per l'assorbimento delle sostanze nutritive.I lombrichi sono ermafroditi insufficienti. Gli apparati riproduttori maschili e femminili si trovano in segmenti diversi. Un ispessimento detto clitello, ricco di ghiandole mucipare, permette l’adesione dei due individui, che si accoppiano disponendosi in versi opposti. Possono riprodursi asessualmente rigenerando le parti mancanti nel caso in cui il corpo venga spezzato in varie parti. Il suo corpo è allungato fino a 30 mm, di colore bruno rossiccio, composto da molti anelli ciascuno dei quali è dotato i quattro paia di setole orientate verso il posteriore; con i movimenti di allungamento e contrazione del corpo queste setole, piantandosi nel terreno, permottono al verme di avanzare anche sotto terra.I lombrichi respirano attraverso al pelle che rimane sempre umida, grazie alla produzione di una sostanza vischiosa.  Egli non riesce a vivere in ambienti secchi, per cui fuori dalla terra, muore. Vive nel terrreno umido, strisciando e ingerendo parti del terreno. La durata della vita emdia è di 4-6 anni. Molto apprezzato da animali che lo considerano fonte primaria di cibo, ne vanno ghiotti i rettili, i ramarri, gli aironi e  merli.

Dominio: Eukaryota

Regno : Animalia

Phylum: Annelida

Classe: Clitellata

Ordine: Haplotaxida

Famiglia: Lombricidae

Genere: Lumbricus

Specie: terrestris

 

Tritone:  Triturus è un genere di anfibi caudati della famiglia Salamandridae , comunemente noti come tritoni. Essi hanno un corpogracile e allungato, concluso da una lunga coda compressa lateralmente e provvista di lamina natatoria. La lingua è protrattile, i denti sono sia mascellari che vomero-palatini. Maschi fino a 15 cm; Femmine fino a 18 cm. Spesso gli adulti come i giovani conducono per buona parte dell’anno vita terrestre nascosti in varie tipologie di rifugi (tronchi marcescenti, muri a secco, ecc.) da cui escono nelle notti più umide con temperature ottimali per cacciare invertebrati.. Talvolta già dall’autunno, ma più spesso a fine inverno, gli adulti si portano in acqua dove avvengono accoppiamenti e deposizione delle uova.In acqua i tritoni crestati sono voraci predatori di insetti e molluschi acquatici, nonché di invertebrati che cadono accidentalmente in acqua, ma quando sono disponibili si accaniscono in modo particolare sui girini di rana e addirittura sulle loro uova.I maschi sfoggiano pittoresche creste dentellate lungo il dorso mentre la coda, notevolmente ispessita, possiede tinte azzurrognole e argentate. Possiede una spiccata capacitàdi rigenerazione degli arti e della coda. Le uova vengono deposte singolarmente e fissate alle foglie delle piante acquatiche.Le larve di tritone, e in genere di tutti gli urodeli, possiedono branchie ramificate che sporgono dai lati della testa, non coperte da opercolo come avviene invece nelle larve degli anuri.I tritoni vivono negli stagni con acqua ferma e paludosa. Mangiano larve di zanzare e altri piccoli insetti che cadono nell'acqua. In inverno si rifugiano sotto le radici degli alberi, nei boschi.A primavera i tritoni abbandonano la terra per occupare acque stagnanti, in vista dell'accoppiamento.In questo periodo i maschi assumono il carattere sessuale secondario della cresta sulla coda, che talvolta si prolunga sul dorso.

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Dominio : Eukaryota

Regno :Animalia

Phylum: Chordata

Classe: Amphibia

Ordine: Caudata

Famiglia: Salamandridae

Genere: Triturus

Specie: helveticus

 

 

 

Quando?

La stagione ideale per allontanarsi dalla città e immergersi nella natura, 

è sicuramente la primavera, periodo in cui la vita rinasce, flora e fauna

riacquistano vita e colore... Una quantità impensabile di specie

sboccia così, improvvisamente,abbandonando il letargo invernale.

Avvertiamo una sensazione di freschezza nell'aria, ma nello stesso

tempo un ronzare continuo,un gracchiare e un canto leggero,

testimonianza del fatto che la natura si è risvegliata. Scaldati dal

 sole primaverile è più piacevole fare una gita nel bosco e ammirare

 un'affascinante ecosistema. Dunque non abbiamo bisogno di

nient'altro che una macchina fotografica, un paio di scarpe comode,

e tutta la volontà per sentirci esploratori!

 

Curiosità

Questo percorso non ha solo lo scopo di classificare le specie che possiamo

trovare in un semplice stagno , appena fuori città , ma fare anche riflettere sul fatto

che la natura è  fonte di ispirazione per artisti, pittori e scrittori. Inoltre ogni singolo

elemento può essere ricondotto a miti, leggende  e tradizioni popolari che risalgono

a tempi antichi.

-Canne Comuni  :  questa pianta è utilizzata fin dai tempi più remoti per creare uno

strumento   musicale originario della Sardegna, in grado di produrre diversi suoni.

 Accostandodue o tre canne si ottiene lo strumento stesso.

 

Inoltre nel Crescentino , in provincia di Vercelli, sta nascendo il più grande stabilimento di

biocarburanti di nuova generazione. L'impianto è basato sullo sfruttamento dell'Arundo donax.

Questa pianta che non necessita di molte cure e fertilizzanti, quindi è infestante, può diventare

 il carburante perfetto. 

- Giunco: anticamente ma anche attualmente il giunco viene intrecciato per produrre cesti,

 contenitori per la ricotta ecc. L’arte di intrecciare il giunco è molto antica e le specie più utilizzare

per metterla in pratica sono lo juncus maritimus e lo juncus acutus. Il giunco si raccoglie durante i

mesi estivi, viene setacciato e pulito con l’uso della falce poi bollito e fatto asciugare al sole; alle fine

di queste operazioni è pronto per essere lavorato al fine di creare splendidi cesti e contenitori.

Oggi in vendita possiamo trovare molte mobili costruiti con il giunco perché un materiale pregiatissimo

 che ha la caratteristica di essere molto elastico, flessibile e leggero. I mobili fatti in giunco hanno una

lunga durata. Dopo aver subito delle lavorazioni, si può ottenere il giunco senza corteccia che è molto

usato per produrre pezzi che andranno pitturati; il midollino, che si ha dopo la trafilatura della parte 

all’interno del giunco; il giunchino che è un giunco sottilissimo che non si presta ad essere dipinto

- Lisca:   Anticamente venivano usate le foglie per farne panieri e le infiorescenze composte da moltissimi

 “pelucchi” tutti uniti venivano usate per imbottire materassi.Viene usata dai fioristi come decorazione,

specialmente l’infiorescenza fatta essiccare. È anche utilizzata come specie vegetale nei sistemi di fitodepurazione

 delle acque reflue. Nel Ferrarese i "sigari" venivano accesi in modo che il fumo, abbastanza copioso, scacciasse

le zanzare.

-Ninfea: questa specie ha un'orgine pluricentenaria, infatti perfino gli antichi egizi le onoravano come divinità

che presiedevano il Nilo. Resti di entrambi i fiori sono stati trovati nella camera sepolcrale di Ramesse II.
Gli egizi, che nella scelta dei simboli utilizzati nei loro geroglifici  attingevano alla realtà che li circondava,

 avevano rappresentato la ninfea in alcuni segni. In uno di essi è disegnato il fiore di ninfea.La mitologia greca

annovera molte ninfe (dal greco νύμφη, "giovane fanciulla"), divinità minori della natura o celesti. Vi sono molti

 miti su di esse, questi le associano spesso ai satiri , da cui la tendenza sessuale della ninfomania.  Le ninfe erano

figlie di  Zeus e Urano ed i loro miti sono legati a divinità maggiori Ci sono diversi tipi di ninfe, a seconda

dell'ambiente naturale in cui vivono.  Vengono rappresentate, come attraenti fanciulle, vergini in età da marito.

 Il termine greco νύμφη (nýmphe, "fanciulla") ha infatti la stessa radice del verbo latino nubere, prendere marito"

 (da cui la nostra nubile) Sono benefattrici e rendono fertile la natura. Proteggono i fidanzati che vanno a bagnarsi

nelle loro sorgenti, ispirano gli esseri umani, alcune sono anche guaritrici di mali. Amanti di dei e di comuni mortali,

le ninfe cantano felici nel luogo a loro consacrato. Dalle loro unioni nacquero varie figure mitologiche: per esempio

Chirone, Teucro . Tra le ninfe più celebri, si può nominare Eco, la ninfa del Monte Elicona ; Era le tolse la possibilità

di proferire parola, così Eco non poté più ripetere altro che le ultime parole pronunciate da altri. Un'altra ninfa famosa

 fu Euridice , moglie di Orfeo.Anche poeti antichi come Omero ripresero questa credenza, infatti Teti, famosa madre

di Achille era una Neriede,ninfa dei mari e figlia di Nereo, un dio.

 D'altro canto la pianta , per la sua bellezza  fu  rappresentata anche dai pittori più in vista della corrente impressionista,

 Il primo gruppo di tele dedicate alle ninfee è stato eseguito tra il 1899 e il1904. Dal 1914 in poi ne riprende il tema

 apportando significative modifiche adottando, tra l'altro,un punto di vista più ravvicinato al punto che non si vedano

 più il ponte giapponese né le sponde del laghetto.

Nelle ultime opere intitolate "Le Ninfee. Serie di paesaggi acquatici" del 1919 , l'occhio del maestro Impressionista

viene assorbito completamente dal vibrante gioco di colori che questi fiori, insieme con il cielo, creano sulla

superficie dell'acqua,la quale diviene soggetto dominante quasi assoluto.

- Airone: nella seconda metà del Diciannovesimo secolo, questo uccello ha sofferto molto per la 

notevole richiesta dal mondo della moda. E' stato stimato che, in un solo anno, siano stati uccisi 

200.000 uccelli per il loro piumaggio

-Libellula : Insieme alle farfalle, le libellule sono tra gli insetti più conosciuti e studiati al mondo, soprattutto perché

sono “creature” che in migliaia di anni hanno avuto varie evoluzioni della specie. Pensate che 320 milioni di anni fa,

esisteva una libellula grande quanto un gabbiano, ilMeganeura che volteggiava sopra le teste dei dinosauri. 

Le libellule si dividono in due grandi categorie: gli Zigotteri (=con ali simili, sottili che tengono piegate sopra il dorso)

e gli Anisotteri(= con ali diverse che a riposo mantengono distese a lato del corpo).. 

Attribuire valenze particolari agli animali o agli insetti rientra in una concezione del mondo che riassume le sue

caratteristiche fondamentali nel rapportare tutto in una visione di insieme fatta di segni che possono essere letti

in un determinato modo. Tutto questo risponde ad un fine divinatorio o propiziatorio. Una visione delle cose che

sembra dunque non limitarsi al concreto, ma che si spinge verso una dimensione sconosciuta che interagisce con

il fenomenico. Ecco allora che nascono molte credenze, sulla cui origine è difficile dire in maniera precisa, ma sono

indicative per comprendere più a fondo come gli uomini sono in grado di costruire significati anche riguardo ad

elementi che apparentemente non sembrano essere così pregnanti.  È il caso della libellula, che in base alle

credenze tradizionali assume una valenza ambigua. In alcuni casi essa è infatti un buon segno, come quando

per esempio indicherebbe ai pescatori in quale punto le acque sono più ricche di pesce. Oppure per esempio in

Francia si crede che chi riesce a prenderla potrà contare sull’avvicinarsi di un matrimonio. Il altri casi invece la

 libellula non annuncia niente di positivo, come quando vola sulla superficie dell’acqua, annunciando l’arrivo della

pioggia. In Belgio, se una libellula colpisce la fronte, si deve ricorrere af un tempestivo lavaggio, per evitare di morire

- Rane :pur essendo uno degli abitanti più comune e conosciuto di stagni e acquitrini, la rana ha

sempre colpito la fantasia dell'uomo, grazie al particolare aspetto e, soprattutto, per il curioso ciclo

vitale, da girino a Rana. Esistono su questo animale molte superstizioni, false credenze ed un buon

numero di proverbi e modi di dire. In passato molti popoli credevano che le rane nascessero dalla

terra fecondata dagli acquazzoni estivi, o che generati direttamente dalla pioggia, cadevano addirittura

 dal cielo. Il loro canto si associava anche ad eventi sovrannaturali interpretando il gracidare come il

 lamento delle anime dei bambini morti prematuramente. Un’altra credenza popolare associava spesso

 le rane a streghe e fattucchiere che con esse preparavano filtri malefici mentre le fanciulle accarezzavano

 l’idea di trovare da una rana il loro principe azzurro.

Al di là delle varie credenze resta il fatto che le rane anche per la facile reperibilità sono da sempre

apprezzate come cibo dalle carni tenere saporite e molto digeribili e ricche di proteine tanto da essere

 definite la carne dei poveri, ad esse si attribuiscono anche proprietà terapeutiche per la cura degli

ammalati, per l’alimentazione dei bambini oltre a benefici effetti sulla pelle delle donne e proprietà

afrodisiache. Fino a pochi decenni or sono, schiere di Ranari vagavano notti intere per fossi e acquitrini

alla ricerca di questo anfibio e la mattina, quando i sacchi erano pieni, i cacciatori privavano le rane ancora

 vive della testa e delle zampe, le spellavano e le preparavano per cucinarle fresche, di solito infarinate e

fritte o, spolpate, come condimento per la pasta asciutta. Oggigiorno le rane hanno acquistato la fama

di portafortuna e per questo motivo esistono vari amuleti che le raffigurano utilizzate per esorcizzare il malocchio.

- Tritone :è il termine con cui si designa la versione maschile della sirena.Il nome significa "rumoreggiante, scrosciante".

Nella mitologia greca è il figlio di Poseidone, dio del mare, e della nereide Anfitrite. Tritone aveva un corno di conchiglia che col

 suo suono calmava le tempeste e annunciava l'arrivo del dio del mare. Notissimo per l'aiuto che diede a Giasone e agli Argonauti

 nel trovare la rotta da seguire.

Tritone veniva raffigurato con la metà superiore umana e quella inferiore a forma di pesce. La sua origine è pregreca, probabilmente

 fenicia, in quanto è possibile una somiglianza con il dio Dagon, dall’aspetto metà umano e metà di pesce .
Nell'iconografia con il nome di Tritone si designa un ampio numero di creature marine che accompagnano Poseidone nei suoi

spostamenti nel Mar Mediterraneo. Il loro compito principale è quello di attaccare i delfini al cocchio del dio, così che questo

possa viaggiare tra le onde veloce e sicuro anche perché, durante il viaggio soffiano continuamente nei loro corni di conchiglia

per ammonire chiunque si trovi sulla loro strada, siano essi pesci o bastimenti, a lasciare loro il passo.

Si dice che il capostipite Tritone fosse di natura pacifica e servizievole a differenza della progenie indisponente e cattiva.

Secondo la tradizione tale creatura viveva in uno splendido palazzo sottomarino, nelle acque che bagnano l’attuale Libia.

Non di rado Tritone emergeva dalle acque soffiando nel suo corno per avvertire i marinai dell’arrivo imminente di una bufera

ed aveva il potere della profezia; inoltre era solito viaggiare su un cocchio tirato da cavalli marini, che al posto degli zoccoli

avevano artigli di gambero.
Sempre secondo la tradizione i Tritoni, invece, erano creature dai denti aguzzi, code di pesce biforcute, dita palmate e

 artigli lunghi ed affilati, capelli di un colore tra il blu scuro e il verde azzurro. Specifica caratteristica è la mutazione della

coda in gambe, che permetteva loro di camminare sulla terra ferma; ma a testimoniare la loro natura marina, il corpo

restava ricoperto di scaglie. Queste creature non sono mai state considerate di natura benevola perché era spesso di loro

 gusto fare brutti scherzi agli esseri umani come intrecciare le reti ai pescatori, creare falle negli scafi, far andare a male

il pesce pescato e soprattutto insidiare le giovani fanciulle.

 

 

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