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La biodiversità nella nostra città

Page history last edited by federica terrioti 11 years, 11 months ago

 

Localizzazione

Bollate

Tipologia di percorso

Città

Specie segnalate

Geranium Pelargonium

Lilium Candidum

Vitis Vinifera

Prunus Cerasus

Pieris Napi

Coccinella Septempunctata

Vespula Vulgaris

Turdus Merula

 

 

 

 

  

 

 

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 Descrizione del Percorso

 

“La biodiversità in città” è un percorso che, come già il titolo dice, ha lo scopo di riconoscere la biodiversità, ovvero l’insieme di tutte le forme di vita presenti all’interno di un ambiente cittadino.

Oggi si parla tanto di salvaguardare l’ambiente, pensando di impedire l’accumulo di sostanze inquinanti. Ma, se si vuole veramente preservare l’ambiente, questo non è sufficiente; è necessario soprattutto proteggere tutte le specie di organismi in esso presenti, ossia salvaguardarne la diversità biologica, la biodiversità.

Quando si pensa a un contesto cittadino la biodiversità è l’ultima delle parole che ci viene in mente, se ci viene in mente: ci si immagina automobili, traffico, inquinamento… Risulta difficile credere che anche in una situazione simile è infinita la quantità di piante e animali con cui conviviamo quotidianamente e di cui ben poco ci curiamo. Eppure basta soltanto uscire sul balcone di casa o scendere in giardino per vedere che c’è un altro mondo che ci circonda…

Scendo le scale della mia palazzina fino ad arrivare nel cortile: osservo con attenzione e finalmente mi accorgo che oltre alle opere artificiali dell'uomo, è rimasto ancora un po' di verde! Mi avvicino e sento il delicato profumo dei fiori e il lieve frusciare delle foglie, mosse dal vento....

 Descrizione delle specie 

 

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Piante

 

 Geranium pelargonium

Dominio: Eukaryota

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Geraniales

Famiglia: Geraniaceae

Genere: Geranium 

Specie: Geranium Pelargonium

 

Il geranio appartiene al genere di erbacee perenni  della famiglia delle Geraniacee diffuse nei climi tropicali e temperati, con foglie palmate e fiori vistosi.

 Il geranio comprende circa 11 generi con oltre 400 specie. Tra i generi maggiormente coltivati, c’è il genere Pelargonium, erroneamente noto con il nome di “geranio”. E’ originario delle zone desertiche del Sud Africa con la particolarità di avere il fiore con sette stami e di tipo zigomorfo, vale a dire con la corolla di forma irregolare, perché il sepalo posteriore si sviluppa a formare un lungo sperone saldato al peduncolo.                                     

Il Pelargonium comprende numerosi ibridi che producono fiori quasi tutto l’anno. Queste piante hanno andamento cespuglioso e un fusto semilegnoso sulla base. Presentano foglie verdi rotondeggianti e corrugate, che nella parte centrale presentano una sfumatura più scura. I fiori, invece, possono trovarsi in tutte le tonalità di colore; si presentano riuniti ad ombrello in cima a lunghi steli.   

 

 

 

Lilium candidum

Dominio: Eukaryota

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Liliopsida

Ordine: Liliales

Famiglia: Liliaceae

Genere: Lilium

Specie: Lilium Candidum

 

Il lilium candidum, noto anche come giglio bianco o di Sant’Antonio, è un genere di piante bulbose appartenente alla famiglia Liliacee, cosmopolite; comprende circa 80 specie e numerosi ibridi.  E’ originario  dell’Asia occidentale e dei Balcani.                                                                                                          

Le piante sono dotate di bulbo a scaglie imbricate, disposte intorno ad un disco centrale, da cui superiormente esce lo stelo e inferiormente escono le radici. Queste ultime  sono perenni e non si rinnovano annualmente come accade di solito con le bulbose. I bulbi si formano a livello del suolo e d'inverno vengono coperti da una rosata di foglie che poi muoiono d'estate. Le foglie sono disposte intorno al fusto e sono lanceolate, di forma stretta e allungata e con venature parallele. I fiori si presentano con sei tepali, ovvero tre petali e tre sepali petaloidi, riuniti in infiorescenze su lunghi steli; hanno forme e colori differenti e, spesso, profumi molto forti.  

 

                            

 

   Vitis vinifera

Dominio: Eukaryota

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Rhamnales

Famiglia: Vitaceae

Sottogenere: Euvitis

Specie: Vitis Vinifera

 

La vitis vinifera è una pianta legnosa rampicante delle Vitacee, anticamente chiamata Ampelidacee. Originaria dell’Asia Minore, è ampiamente coltivata nei paesi del Mediterraneo e presente in quasi tutti i continenti.

La ramificazione si origina da tre tipi di gemme: dalle gemme dormienti hanno origine i germogli; dalle gemme pronte si sviluppano le "femminelle", cioè germogli secondari e, infine, dalle gemme latenti si sviluppano i "succhioni", ovvero altri germogli più vigorosi.

Ha rami nodosi, detti tralci, foglie palmate, dette pampini, a 3-5 lobi. Il frutto, cioè l’uva, presenta acini tondeggianti di colore bluastro, violaceo o verde-giallo, riuniti in grappoli, dai quali viene prodotto il vino. Il portamento naturale è irregolare, con la ramificazione piuttosto rada, tuttavia maggiormente sviluppata sulla lunghezza.

Questa specie si adatta facilmente alle diverse tipologie di terreno e ha forte tolleranza ai suoli calcarei e aridi e al clima secco.

 


 

 

Prunus cerasus

Dominio: Eukaryota

Regno: Plantae

Divisione: Magnoliophyta

Classe: Magnoliopsida

Ordine: Rosales

Famiglia: Rosaceae

Genere: Prunus

Specie: Prunus Cerasus

 

Il prunus cerasus, comunemente noto con il nome di amareno e detto anche visciolo o amarasco, è un arbusto che appartiene alla famiglia delle Rosaceae.  

Proviene dal Medio Oriente, in particolare dal Caucaso e dall’Armenia e si adatta agevolmente ad ogni clima, cresendo spesso anche in forma selvatica.

Ha la chioma piramidale e il tronco, che può avere un’altezza compresa tra i 2 e gli 8 metri, con corteccia liscia, è contraddistinto da striature orizzontali. Fiorisce intorno a maggio-giugno. I fiori hanno petali bianchi e sono riuniti in ombrelle. Produce poi frutti di colore rosso vivo e di forma tondeggiante, retti da un corto peduncolo e al cui centro è presente un nocciolo dalla forma sferica.

 


 

 

Animali

 

Pieris napi

Dominio: Eukaryota

Regno: Animalia

Sottoregno: Eumetazoa

Phylum: Arthropodia

Subphylum: Tracheata

Classe: Insecta

Sottoclasse: Pterygota

Ordine: Lepidoptera

Divisione: Ditrysia

Famiglia: Pieridae

Genere: Pieris

Specie: Pieris Napi

 

La pieride del navone (pieris napi) è un insetto appartenente all’ordine dei lepidotteri e alla famiglia delle Pieridae, suddivisa in 18 specie. Questa farfalla è largamente diffusa in Europa, in Asia e nel nord America. Ha il capo distinto con apparato boccale succhiatore, addome allungato e molle, due paia di ali membranose ricoperte di scaglie di generalmente una colorazione lattiginosa,  con striature verdi o squame grigiastre nella parte inferiore dell’ala posteriore. Per dimorfismo sessuale, le femmine possiedono delle macchie scure sulle ali.

Nel periodo compreso fra marzo e aprile depongono uova a forma di birillo, che si schiudono tra aprile e ottobre, lasciando uscire le larve di colore verde. Tra giugno e marzo le larve divengono, a poco a poco, pupe o crisalidi, di colore verdognolo.

 

 

Coccinella septempunctata

Dominio: Eukaryota

Regno: Animalia

Sottoregno: Eumetazoa

Phylum: Arthropodia

Subphylum: Tracheata

Classe: Insecta

Sottoclasse: Pterygota

Ordine: Coleoptera

Famiglia: Coddinellidae

Genere: Coccinella

Specie: Coccinella Septempunctata

 

La coccinella septempunctata , solitamente conosciuta come coccinella comune, è un insetto di piccola taglia della famiglia delle Coccinellidae, dell’ordine dei coleotteri, presente in ogni parte del mondo.

Possiede una livrea molto vistosa, di una tinta rossa intensa e, come dice il suo nome, ha sette punti neri sulle elitre.

Sono insetti molto utili nell’agricoltura poiché  sia per le larve sia per gli adulti la base della dieta è costituita dagli afidi. Vengono perciò utilizzati nella lotta biologica per fronteggiare gli infestamenti di afidi.

 

 

Vespula vulgaris

Dominio: Eukaryota

Regno: Animalia

Sottoregno: Eumetazoa

Phylum: Arthropodia

Subphylum: Tracheata

Classe: Insecta

Sottoclasse: Pterygota

Ordine: Hymenoptera

Famiglia: Vespidae

Genere: Vespula

Specie: Vespula Vulgaris

 

La vespula vulgaris o vespa comune è un genere d’insetto dell’ordine degli Imenotteri. E’ una specie diffusa soprattutto nell’Emisfero boreale, ma anche in Australia e Nuova Zelanda, luogo in cui viene considerata una specie invasiva.

Ha un addome ristretto alla base, con colori aposematici (con scopo di avvertimento contro i possibili predatori) a strisce gialle e nere. Inoltre le femmine di questa specie sono provviste di pungiglione velenoso.

E’ un insetto eusociale, ovvero presenta il più alto livello di organizzazione sociale: infatti si organizzano in società dirette da una femmina feconda che svolge il ruolo di regina e costituita da una serie di femmine sterili con la funzione di operaie e alcuni maschi con la sola funzione riproduttiva. La vespa costruisce i propri nidi cartacei di colore grigio nelle cavità naturali.

 

 

turdus merula

Dominio: Eukaryota

Regno: Animalia

Sottoregno: Eumetazoa

Phylum: Chordata

Subphylum: Vertebrata

Classe: Aves

Sottoclasse: Neornithes

Ordine: Passeriformes

Famiglia: Turdidae

Genere: Turdus

Specie: Turdus Merula

 

Il turdus merula è un uccello dei passeriformidella famiglia dei Turdidae. E’ maggiormente diffuso in Europa e in Italia, ma anche in Asia, nel nord Africa, nelle Canarie e nelle Azzorre.

 Il colore del piumaggio di questo uccello è distinto tra maschio e femmina: infatti il maschio si presenta totalmente nero o marrone scuro, con il contorno degli occhi e il becco solitamente colore giallo acceso, ma anche tendente al bruno; al contrario la femmina presenta  un piumaggio bruno con sfumature più chiare a livello della gola. 

E’ un uccello stazionario, che vive solitario nei cespugli del sottobosco nutrendosi di insetti e bacche. Si adatta molto facilmente alla cattività. La femmina depone le uova tre volte all’anno nei nidi costruiti sui rami degli alberi, tra i cespugli o anche nelle buche del terreno.

 

 


 

 

 

 

                                                                                                                                                              

 

 Quando?

E' preferibile nel periodo primaverile, quando fioriscono la maggior parte delle piante elencate: il geranio e il giglio fioriscono in fatti nel periodo primaverile e, in particolare i fiori del geranio continuano a sbocciare fino alla fine dell'estate. Anche l'amarena e la vite fioriscono nel periodo compreso tra maggio-giugno, anche se il frutto della vite matura poi a settembre.

Nel periodo primaverile è più facile imbattersi in vespe, coccinelle e farfalle; quest'ultime sono visibili fino al mese di novembre. Invece, per quanto riguarda il merlo, lo si può trovare anche nella stagione invernale.

 

 

 

 

 

 

Curiosità

Piante

 

Geranium pelargonium

-Il nome “geranio” ha origine greca, “γεράνιον”, cioè “gru” in quanto la capsula del seme ha una forte somiglianza con il becco delle gru.

-Alcune parti del geranio vengono utilizzate per fabbricare varie tipologie di oli curativi.

 

Lilium candidum

Questo fiore compariva già nei bassorilievi assiri e venne in seguito coltivato nell’antica Grecia, dove veniva considerata pianta sacra ad Era, la dea della purezza. Per questo il giglio veniva già nell’antichità associato alla luce. Successivamente, nell’iconografia cristiana, venne associato, per gli ideali di castità e di purezza che gli erano attribuiti, alla Madonna. Diventò inoltre l’emblema di Sant’Antonio di Padova.

Inoltre il giglio compare in araldica come simbolo delle monarchia francese e della dinastia capetingia; in seguito è stato adottato da tutte le case regnanti da loro discendenti. Infatti viene chiamato anche "giglio di san Luigi" perchè è presente nell'iconografia dell'unico re della dinastia capetingia proclamato santo, cioè Luigi IX di Francia, il quale aveva attribuito un ben determinato valore a ciascuno dei tre petali: fede, saggezza e cavalleria.

 

Vitis vinifera

La parola “vino” deriva dal sanscrito “venas”, che ricorda il nome di Venere, “Venus”, dea della bellezza e dell’amore e indica perciò l’”amare”. Nel mondo greco-romano Dioniso (Bacco per i romani) era il dio del vino e dell’ebbrezza e rappresentava l’ispiratore di una ritualità spinta all’eccesso. Non è perciò un caso che Omero, nell’Odissea, definisca il vino “divina bevanda”, accostandolo al mondo degli dei celesti e che affermi che era difficile starne lontani: “E quando bevevano quel vino rosso, dolcezza di miele / riempiva una sola tazza e in venti misure d’acqua/ mischiava; e un odore soave dal cratere odorava, / divino; allora starne lontani era caro davvero.”

I primi consumatori di vino appartengono probabilmente al periodo neolitico. La bevanda compare anche nel Vecchio e nel Nuovo Testamento, come dimostrato nella Genesi, in cui si fa riferimento a Noè: "...piantò una vigna, ne bevve il vino, si ubriacò...". La sua coltivazione, invece, si diffonde a partire dagli egizi e si intensifica durante l’impero romano.

 

Prunus cerasus

I primi utilizzi di questa pianta a scopo alimentare risalgono alla civiltà dell’antico Egitto. Inoltre la pianta viene menzionata da Plinio il Vecchio nella “Naturalis Historia” e venne probabilmente introdotta in Italia dal proconsole Lucullo.

Le foglie di questa pianta vengono utilizzate per la produzione di liquori, mentre i peduncoli dei frutti hanno proprietà diuretiche e vengono utilizzati come sedativi per le infezioni alle vie urinarie.

 

Animali

 

Coccinella septempunctata

La coccinella viene solitamente identifica come un insetto portafortuna: questo avviene perché nell’antichità i sette puntini neri sulle elitre rosse erano assimilati alle sette stelle più brillanti delle Pleiadi, una costellazione particolarmente utile alla navigazione del Mediterraneo e importante per il fatto che si trovi accanto alla costellazione del Toro, antico simbolo della Dea Madre e dell’antica cultura matriarcale.

In seguito la coccinella venne accostata alla figura della Vergine Maria, riconducendola al mese mariano di maggio e alle rose che fioriscono in questo periodo grazie al Sole.

 

 

     

 

   

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